BARI - La ciliegina saranno i tricolori del 1° maggio, ma l’antipasto si avrà già tra due settimane con il campionato regionale. Il cuore dell’atletica di Puglia e di Italia avrà la forma di un trullo. Sarà infatti Alberobello a ospitare il campionato italiano di marcia per le categorie assoluti e giovanili. Un percorso di 20 km nella Capitale dei trulli che da 25 anni sono patrimonio dell’umanità, passando tra le bellezze dell’Unesco. Alberobello torna ad essere la meta preferita dalla federazione dopo lo straordinario successo del campionato italiano su strada che a settembre 2018 portò tra i vicoli della città Unesco quasi 2mila atleti. Per i tricolori di marcia si prevedono circa 400 partecipanti, tra cui i campioni olimpici Massimo Stano e Antonella Palmisano che sulle strade pugliesi testeranno la preparazione in vista dei successivi appuntamenti internazionali. «I campioni olimpici certamente ci onoreranno della loro presenza - dice Giacomo Leone, presidente Fidal Puglia - ma ci saranno anche atleti stranieri che proveranno ad ottenere il limite di partecipazione ai prossimi europei e mondiali. La data è stata scelta, infatti, proprio per questo».
Un’occasione d’oro per Alberobello che in questi mesi è palcoscenico di grandi eventi sportivi di più discipline: dall’orieenteering (lo scorso weekend con la Mediterranean Open championschips, anteprima del Mondiale master di luglio sul Gargano) al ciclismo (con l’arrivo proprio ad Alberobello del campionato italiano élite uomini del prossimo 26 giugno). Non è la prima volta che la Puglia ospita i tricolori di marcia. Nel recente passato ci sono già state Locorotondo e Grottaglie e Acquaviva è punto di riferimento della marcia al Sud. «Il campionato italiano è un riconoscimento alla Puglia e al lavoro fatto negli ultimi 10 anni - dice Leone -. La nostra regione è punto di riferimento a livello nazionale: ha vinto tutto quello che c’era da vincere nelle categorie giovanili e il coronamento sono stati gli ori di Stano e Palmisano alle Olimpiadi di Tokyo». Perché siamo un popolo di marciatori? «Eravamo e siamo un popolo di maratoneti (proprio con Leone, ma anche con Ottavio Andriani, ndr) e marciatori, ma diventeremo anche molto altro - dice il presidente -. Eravamo e siamo un popolo di maratoneti e marciatori perché non avevamo impianti e queste sono le uniche specialità che si possono fare quando non si hanno strutture. Ora invece abbiamo veri e propri gioielli, tra cui Molfetta e altri tre che nasceranno a breve: Taranto con una pista a otto corsie che ospiterà i Giochi del Mediterraneo 2026, Oria dove è stato firmato l’appalto, Modugno con i lavori già in corso che avrà anche un rettilineo coperto di 80 metri».
Il percorso di Alberobello sarà scenografico e si svilupperà su un anello di 500 metri di andata e ritorno, per un totale di 1000 metri ai piedi della zona Monti, con i trulli da un lato e le strade che salgono verso il Comune dall’altro, con il cavallo di Mimmo Paladino, dal palazzo del Conte, a dominare un paesaggio unico al mondo. Le prove generali dei tricolori di maggio saranno il 3 aprile con i regionali su strada di tutte le categorie giovanili e allievi. Anche per questa gara sono previsti circa 400 atleti. «Per Alberobello è un grande onore ospitare questi due prestigiosi appuntamenti» dice Vito Ricci, presidente dell’Alberobello running, società che in entrambi gli eventi supporta l’organizzazione federale. La squadra gialloverde conta circa 75 atleti, di cui un terzo costituito da giovanissimi talenti in erba che hanno già esordito in gare di corsa campestre grazie a un ricco vivaio curato dai tecnici Vito Gentile e Sergio Sovereto. Ricci, guida la società da due anni. Ha cinque maratone all’attivo, ma ora si allena poco. Ma da quando è scoppiato il Covid corre anche su un altro fronte: quello dell’emergenza, prima con i tamponi poi con le vaccinazioni. Ricci è infatti a capo del dipartimento di prevenzione della capitale dei trulli che è tra i più grandi della provincia: «Siamo felici che proprio Alberobello sia stata scelta per i primi importanti appuntamenti di ripartenza dopo il Covid. È un modo per augurarci di lasciarci alle spalle questa brutta esperienza che ha modificato le nostre vite».
Dal letame nascono i fiori. E, come amano ripetere da queste parti, nessuna notte è tanto lunga da impedire al sole di risorgere.