Una mela al giorno

La bufala che non t'aspetti: «Il farmaco dimagrante danneggia la vista»

Nicola Simonetti

Robbie Williams, musicista, solista, membro dei Take That ha dichiarato a The Sun (quotidiano pubblicato in Regno Unito e Irlanda):“perdo la vista per il farmaco dimagrante”. La stessa cosa è stata denunciata da una Parlamentare italiana. In proposito, la prof. Raffaella Buzzetti, presidente Società italiana diabetologia pecisa “al momento non esistono prove scientifiche di un rapporto causa- effetto tra l’uso di questi farmaci basati sul GPL-1 e la comparsa di danni agli occhi. I pazienti devono stare tranquilli e fare le abituali visite di controllo da diabetologo ed oculista prima e durante la terapia… ogni farmaco può avere effetti indesiderati e, quindi, ogni terapia va fatta con controllo del medico che, al minimo allarme, sa come gestire un eventuale effetto indesiderato, prima che faccia danno. E non fanno eccezione questi farmaci, utilizzati già da molti anni per il diabete tipo 2 e più di recente per l’obesità (ne fa uso 62,2% degli italiani sovrappeso). Nessuna terapia va fatta in autogestione o solo perché consigliata da un’amica/o”. Eventuali effetti indesiderati dì tali farmaci, ancora tutti da dimostrare, interessano le persone più a rischio di complicanze oculari: con diabete da molti anni, fumatori, ipertesi non controllati. Il diabete è la principale causa di perdita della vista tra gli adulti. Il miglior modo di proteggersene è proprio ottenere un compenso ottimale del diabete (che di certo questi farmaci aiutano ad ottenere) ed eliminare i fattori di rischio noti…  “Intanto stiamo parlando solo di studi osservazionali… e questo non implica la presenza di un rapporto di causa-effetto che è tutto da dimostrare. Frtattanto, uno studio osservazionale su circa 140 mila persone con diabete, pubblicato  sy JAMA Ophtalmology ha evidenziato che i soggetti trattati con farmaci GLP-1 per più di sei mesi presentavano probabilità più che doppia di sviluppare una degenerazione maculare neovascolare legata all’età, rispetto agli altri. Una possibile spiegazione è che la rapida riduzione dei livelli di zucchero nel sangue provocata dai GLP-1 RA possa creare una sorta di ‘stress’ per la retina, rendendola più soggetta a mancanza di ossigeno (ipossia) e favorendo così la formazione anomala di nuovi vasi sanguigni. Getta invece acqua sul fuoco uno studio pubblicato su  Communications Medicine  (gruppo Nature) che ha valutato gli effetti oculari delle nuove terapie anti- diabete e anti-obesità attraverso l’analisi di oltre 2 milioni di cartelle cliniche di persone con obesità. “Da questa analisi – dice la prof. Buzzetti – emerge al contrario che le persone trattate con i nuovi farmaci GLP-1 RA presentano un minor numero di problemi agli occhi, compresi cataratta e occhio secco. In particolare, tra gli utilizzatori di tirzepatide il rischio di cataratta appare dimezzato rispetto a chi assume i vecchi farmaci. Le nuove terapie per l’obesità insomma secondo gli autori di questo studio, possono apportare benefici alla salute degli occhi”. Alla luce di queste evidenze, gli enti per controllo di effetti collaterali dei farmaci hanno segnalato nel giugno 2025 che per le specialità mediche contenenti semaglutide la neuropatia ottica anteriore ischemica debba essere considerata un effetto indesiderato rarissimo (1:10.000); è stato anche riscontrato un lieve aumento del rischio con la dulaglutide. “Noi diabetologi – conclude la presidente -abbiamo sempre raccomandato ai nostri pazienti di effettuare visite oculistiche periodiche per valutare lo stato dei vasi della retina e del nervo ottico, in primo luogo per gli effetti nocivi che l’iperglicemia determina, a prescindere dalla terapia che la persona con diabete sta seguendo. Questa raccomandazione è dunque più che mai valida e attuale, alla luce di questi segnali da attenzionare”.

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