Una mela al giorno
Cioccolato? Sì, ma meglio fondente (extra)
Aiuta contro il rischio di infarto, ictus cerebrale, ipertensione ed allontana i tumori
Cioccolato? Sì ma che sia con un contenuto di cacao non inferiore al 60%, fondente (amaro), ancor meglio extra fondente e che non superi la tavoletta o quadratino al dì, da assumere preferibilmente entro un'ora dal risveglio o prima di dormire. Esso aiuta contro il rischio di infarto, ictus cerebrale, ipertensione ed allontana i tumori. Inoltre migliora l’umore e si oppone alla depressione, migliora le funzioni nervosa e muscolare e riduce stanchezza ed affaticamento. L’Airc, associazione italiana contro il cancro, ripropone, nel contesto de “i giorni della ricerca” il cui claim è “Oggi cambiamo il domani”, tra l’altro, la distribuzione, sabato 12 prossimo, di confezioni di cioccolatini rigorosamente fondente (studi ne hanno rilevato anche potenzialità anti-cancro).
Il cancro continua a imperversare anche se nuove armi derivanti da ricerca di valore (l’Italia è ai primi posti – al vertice in Europa - per qualità e quantità) ne stanno progressivamente riducendo frequenza e cattiveria. Ma esso resta, comunque, emergenza: l’anno scorso ha colpito, in Italia, 377mila persone (oltre uno al giorno) e si sono registrati 181.330 morti (poco meno di 500 al dì). Oggi oltre 3 milioni e mezzo di cittadini italiani hanno superato una diagnosi di cancro (35% in più di soli 10 anni fa) e molti di loro hanno ripreso il proprio lavoro e sono tornati a vivere normalmente con una durata di vita eguagliabile a quella degli altri loro coetanei.
L’AIRC, grazie alle somme ricavate dalle iniziative di raccolta di contributi nelle varie iniziative, sostiene, con continuità, la ricerca compiuta da circa 5.000 ricercatori, con un investimento, per il 2022, di oltre 136 milioni di euro. Quest’anno, portabandiera di questa elite della Ricerca, è stato il giovane prof. Francesco Nicassio (nato e laureato a Bari; famiglia originaria di Adelfia), ricercatore AIRC presso la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia di Milano, primo a scommettere sull’RNA, micromolecola delle meraviglie che, oggi, vanta studi avanzati di oltre 20 gruppi che lavorano con approccio interdisciplinare, tra cui scienziati computazionali che disegnano gli RNA (ce ne sono molti, e ognuno ha propri compiti), che possono avere significato terapeutico e fisici per immaginare le nanoparticelle capaci di trasportare le molecole. Nicassio, a capo di un team di giovani scienziati, è protagonista nello studio delle “micro RNA”, minimolecole che controllano il destino e l'identità delle cellule, e la cui degradazione contribuisce allo sviluppo, per esempio, dei tumori al seno. “The Economist”, 15 anni fa, metteva in copertina l'RNA e suggeriva investimenti (tra l’altro un RNA è venuto prepotentemente alla ribalta nella realizzazione dei vaccini anti Covid) con prospettive di ricavi notevoli. “Noi – ci ha detto il prof. Nicassio – da 20 anni, valorizziamo tecnologia e biologia di queste minimolecole orientate allo sviluppo di farmaci. Tra l’altro, abbiamo in corso anche prove di interventi terapeutici su modelli, quale premessa al passaggio all’umano, partendo da queste piccolissime molecole.