«Ciarderie»

Da Felice Contento a Tristano di nome

Gianni Ciardo

Buongiorno! Eccoci finalmente. Io lo avevo detto che le cose sarebbero andate così. Oddio, molti aspiravano e cospiravano a e per altro, però la natura è quella e comanda

Buongiorno! Eccoci finalmente. Io lo avevo detto che le cose sarebbero andate così. Oddio, molti aspiravano e cospiravano a e per altro, però la natura è quella e comanda. Tutti felici e contenti così. Molti però sono costretti ad essere felici e contenti. Per esempio, un mio amico impiegato all’anagrafe, si trovò in imbarazzo quando un cittadino andò a chiedere un documento.
Buongiorno! Lei chi è? Sono Felice Contento!
Beato lei, rispose l’impiegato.
Dicono tutti così, rispose il cittadino.
E come mai?
Beh sono nato già così!
Cioè?
Cioè, Felice Contento!
Che lavoro fa? Niente, vivo di rendita!
Ah ecco, per questo dice di essere felice contento?
No! A prescindere, anche mio nonno era Felice Contento.
Beh capisco.
Certe volte si nasce!
E mi dica perché è venuto qui?
Beh, vorrei cambiare nome.
Bene, lei come si chiama?
Felice Contento!
Sì ho capito, però io vorrei sapere anche come si chiama?
Felice Contento!
Senta io non posso perder tempo appresso a lei, per cortesia, il nome e cognome adesso!
Scusi adesso, come prima, io sono Felice Contento e non posso dire diversamente, io non sono mai stato volubile e nemmeno quattro facce!
Quindi lei si chiama proprio Felice Contento?
Sì lo giuro!
E perché vuole cambiare il nome?
Beh per evitare rapimenti nella mia famiglia, sa com’è, uno sente così e immagina chissà che cosa e invece è solo un nome e un cognome!
E allora come si vuole chiamare?
Tristano! Tristano di Nome!
Ok, Tristano di nome, e di cognome?
Di cognome, di Nome!
Ripeto non ho tempo da perdere appresso a lei, anche perchè io ho un nome rispettabile.
Ok - rispose il mio amico - e quale sarebbe il suo cognome?
Fortunato.
Ecco, vede lei lo dovrebbe cambiare, perché la gente sente che lei è fortunato ed è invidiosa e adesso veniamo a noi, perché nemmeno io posso perder tempo appresso a lei! Comunque lei scriva di Nome e poi me la vedo io!
Va bene come vuole e che lavoro vuol fare?
L’imbianchino!
Ha esperienza?
Certo, una volta una signora mi chiese di fare una volta ben 12 volte!
Cioè, quante volte?
Una volta!
Ma una volta o 12 volte?
Una volta, però la signora mi chiese di farla 12 volte!
Ma una volta o 12 volte?
O Madonna santa, quante volte glielo devo dire, la signora mi chiese di fare una volta ben 12 volte, però una alla volta, non tutte in una volta!
Mi scusi, può ripetere con calma?
Allora: c’era una volta e c’era…
Senta adesso non si metta pure a raccontare le favole.
Beh sa com’è? Alle volte uno non capisce!
Senta, tenendo conto della sua vita alquanto equivoca e complicata perché non si candida pure lei a Sindaco alle prossime elezioni?
Mi piacerebbe, però non ho le qualità! Io sono barese, non sono leccese. Moglie e buoi dei paesi tuoi!
Tutto questo per dire che, come già sapete, alcune volte ci sono dei controsensi nella realtà che superano la fantasia.
Un po’ come quella suora delle Carmelitane scalze, che tirò la scarpa che, fra l’altro, non aveva mai avuto! Non si può cambiare a piacere. Il mese scorso ho mangiato un formaggio. Ora siamo a giugno che mangerò un forgiugno?
Se uno ci pensa è così che viviamo noi.
Per esempio, il nuovo Sindaco che avremo a Bari potrebbe avere una caratteristica: se lui si lava, i baresi si asciugano. Io mentre scrivo non lo so, ma potrebbe essere così.
Comunque, attenzione a qualsiasi atteggiamento assumiate, specialmente per telefono. Oggi il telefono è pericoloso.
Ad esempio, prendete il dialogo tra Svelto e Ava:
Pronto sono Svelto!
Pronto?
Sei tu Ava?
Non ti sento!
Nemmeno io!
Cosa? Ma scusa mi senti?
Pronto, c’è un pessimo collegamento! Sì lo so dimmi!
Sei andato a votare?
Non ti sento da questo orecchio!
Ho detto sei andato a votare?
Scusa di queste cose non si parla per telefono, anche perché se ci scoprono si paga caro!
Ok, allora chiamami su WhatsApp che lì non si paga!
Ma io non intendevo che non si paga un euro, ma che la paghiamo cara!
Ok allora facciamo con i segnali di fumo, come gli indiani.
Sì ma adesso non fare l’indiano!
No, non faccio l’indiano, io intendevo i segnali di fumo e così siamo sicuri che non ci ascolta nessuno, così facendo è solo fumo!
Ok facciamo così!
Pronto? Centralino c’è un pessimo collegamento che faccio?
Riagganci e faccia il numero di nuovo.
Pronto?...
Bene, sulle basi di questo dialogo il ministro Svelto e l’onorevole Ava furono arrestati e attualmente stanno trascorrendo 15 anni in corso Sicilia per detenzione illegale di detersivo biologico super candeggiante. Buona fortuna!

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