BARI - La Regione Puglia ha fatto tutto quanto in suo potere per accelerare i lavori del doppio binario sulla Corato-Andria, comprese riunioni a cadenza mensile con i Comuni e la società concessionaria. E i 20 milioni di euro di finanziamenti destinati ai sistemi di sicurezza sono stati spesi così come previsto dalla programmazione europea, cioè per installare il Sistema di controllo marcia treni su 12 convogli e sui binari da Bari a Bitonto. È ciò che l’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Giannini, ripeterà oggi al pm Michele Ruggiero, che lo ha convocato come persona informata sui fatti nell’ambito di uno dei filoni di inchiesta sul disastro ferroviario di martedì scorso: quello che riguarda, appunto, l’utilizzo dei fondi pubblici per la sicurezza della Bari-Barletta.
Fin dalla scorsa settimana, quando la Procura di Trani ha inviato la Finanza ad acquisire delibere e progetti, la Regione ha garantito massima collaborazione all’indagine. Il presidente, Michele Emiliano, ha chiesto di mettere a disposizione tutti i documenti. E dai documenti risulta che proprio con la nomina di Giannini ad assessore, l’iter del raddoppio della Corato-Andria - uno degli interventi previsti nel cosiddetto «Grande progetto» per le ferrovie del Nord Barese - ha conosciuto un rilancio: nel 2013 Giannini ha istituito un tavolo permanente per sbrogliare la matassa delle autorizzazioni. È qui che si è deciso anche di riprogrammare i finanziamenti sui fondi europei 2014-2020, così da garantirne il completamento.
L’inchiesta sull’incidente (che ha causato 23 morti e 50 feriti, dei quali 5 molto gravi) vede al momento sei indagati, tra cui tre ferrovieri e i vertici della Ferrotramviaria, con le ipotesi di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni colpose. Ma la Procura di Trani sta scavando sulle responsabilità di chi doveva vigilare sulla sicurezza della linea e sui ritardi nei lavori: il raddoppio della tratta Andria-Corato era finanziato fin dal 2012 ma sono stati necessari più di tre anni per ottenere l’approvazione del progetto da parte dei Comuni interessati. E per completare gli 11 km di binari (martedì saranno aperte le offerte presentate alla gara d’appalto) serviranno due anni di lavori.
Ieri, intanto, a fatto tappa a Barletta una delegazione della commissione di inchiesta del Senato sugli infortuni sul lavoro. La commissione, presieduta da Camilla Fabbri (Pd), prima di effettuare un sopralluogo di mezz’ora nella zona in cui è accaduto l’incidente ha ascoltato il procuratore aggiunto Francesco Giannella e la presidente di Ferrotramviaria, Gloria Pasquini (indagata), che non ha risposto alle domande dei commissari ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee. «L’inchiesta parlamentare - ha detto la senatrice Fabbri - proseguirà nelle prossime settimane con l’audizione di soggetti deputati a vigilare sulla sicurezza. L'idea che ci siamo fatti è che non si tratta solo di errore umano: emergono i temi della sicurezza, dello stress e della dotazione tecnologica. Il problema non ci pare il binario unico, che secondo gli esperti non legittima incidenti di questo tipo. Il problema può essere il fatto che la comunicazione venga fatta con consenso telefonico su una tratta a binario unico». [m.s.]
















