Nove persone sono state arrestate (sette in carcere e due ai domiciliari) nell’ambito di un’operazione condotta da Guardia di finanza e Polizia di Stato per «disarticolare - è spiegato in una nota - un sodalizio criminale dedito al riciclaggio dei proventi della criminalità foggiana, derivanti anche dalle rapine ai portavalori, con la connivenza di imprese operanti in Basilicata e Lombardia».
Le ordinanze sono state emesse dal gip di Potenza su richiesta della Procura del capoluogo lucano che ha coordinato le indagini. Stamani nell’operazione di Guardia di finanza e Polizia sono impegnati oltre 200 persone: sono stati eseguiti anche il sequestro del compendio aziendale di dieci società del valore di 170 milioni di euro e il sequestro preventivo, «nella forma diretta o per equivalente, di beni per un valore di circa dieci milioni di euro».
In carcere sono finiti Antonio Liseno, 58 anni, di Lavello, Pasquale Saracino, 51 anni, di Cerignola, Sante Cartagena, 68 anni, di Cerignola, Angelo Finiguerra, 53 anni, di Lavello, Mariagrazia Filomena Merra, 47 anni, di Lavello, Nicola Dileo, 25 anni, di Cerignola, e Pietro Gervasio, 47 anni, di Cerignola. Arresti domiciliari per Sonia Finiguerra, 26 anni, di Lavello e Franco Mauro Via, 66 anni, di Lavello. Nel corso delle operazioni è stato sequestrato il megaresort San Barbato la cui proprietà è stata ritenuta riconducibile a Liseno: secondo l'accusa la struttura sarebbe stata realizzata con i proventi del riciclaggio.