PRESICCE - Le strade di Presicce si riempiono di striscioni e palloncini: obiettivo chiedere giustizia per la morte ingiusta di Leo, il barboncino ucciso a colpi di pistola a piombini. Presenti le associazioni animaliste della zona, la famiglia di Leo e il sindaco di Presicce.
La vicenda risale a una settimana fa, quando il cagnolino, conosciuto nel rione perché spesso a spasso da solo nei paraggi di casa, era uscito intorno alle 13 per un giretto in via Diaz. Rincasato, la proprietaria ha notato tracce ematiche sulla zampa, pensando immediatamente a delle schegge di vetro. Una volta lavato, invece, l’animale ha cominciato a vomitare sangue. Portato immediatamente presso una clinica veterinaria di Taviano, il cagnolino è stato intubato. Ma il medico ha informato i suoi proprietari della gravità della situazione: Leo è morto, aveva la trachea dilaniata. Si è pensato in un primo momento al morso di un cane più grande. E invece, dalle videocamere di sorveglianza, non è emersa alcuna presenza di altri animali nell’isolato. Riportato il cadavere del cane in clinica per ulteriori accertamenti, il veterinario ha stabilito che la trachea gli era stata recisa da un pallino di piombo. L’episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine.
Vito Scarcia, proprietario del barboncino brutalmente ucciso ha dichiarato: «Non è il primo episodio, è un tema importante questo che coinvolge tutte le famiglie di questa comunità. Al momento siamo in attesa dell'autopsia sul nostro cane, ma speriamo che qualcuno dai piani alti si muova e soprattutto che sia fatta giustizia».