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Giornata Mondiale degli Oceani, al via la bonifica dei fondali di Santa Maria di Leuca

 
Redazione online

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Tra i tanti rifiuti recuperati dai fondali, diverse "reti fantasma", quelle reti abbandonate sul fondo del mare e dannose per l'ambiente marino

Martedì 08 Giugno 2021, 19:06

LECCE - In questi giorni e sino ad oggi 8 giugno in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, i sommozzatori dei  Nuclei sub della Guardia Costiera, insieme a centinaia di subacquei volontari, si sono immersi nelle darsene e nei porticcioli di diverse regioni costiere d'Italia, dando vita alla campagna "Mare Pulito", la più importante giornata di pulizia dei fondali mai realizzata in Italia, organizzata congiuntamente dal progetto europeo Clean Sea LIFE e dal Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della sostenibilità ambientale in difesa degli ecosistemi marini e costieri. Le Capitanerie di porto interessate e i sommozzatori della Guardia Costiera hanno garantito la necessaria cornice di sicurezza in mare, coordinando l'attività di tutti i diving presenti nella più vasta operazione di bonifica dei fondali marini mai realizzata in Italia, nel rispetto delle norme vigenti in tema di emergenza Covid-19. Gli enti locali si sono impegnati a provvedere, al termine delle attività, allo smaltimento dei numerosi rifiuti recuperati dal mare.

La campagna “Mare Pulito”  rappresenta un’azione concreta a favore del nostro mare e del nostro futuro, ma rappresenta anche un’iniziativa volta ad evidenziare quanto l’impatto dell’uomo possa essere determinante per la salute degli ecosistemi marini. Lo scorso anno, un analoga operazione di bonifica ha portato al recupero di circa 12 tonnellate di rifiuti raccolti nei porti, nelle aree protette e nelle zone archeologiche sommerse di tutte le regioni: copertoni di ruote, attrezzi da pesca, sacchetti e bottiglie di plastica e vetro, guanti e stoviglie monouso, mascherine, ma anche tubi, latte, fusti metallici, sedie, pattini per bimbi, fuochi d'artificio e persino motorini.

Tra i tanti rifiuti recuperati dai fondali, diverse "reti fantasma", quelle reti abbandonate sul fondo del mare e dannose per l'ambiente marino; veri e propri strumenti di morte per le specie marine protette che vi rimangono intrappolate.

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