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Foggia ricorda Panunzio, l'imprenditore antiracket ucciso dalla mafia

Foggia ricorda Panunzio, l'imprenditore antiracket ucciso dalla mafia

 
Redazione online (video Maizzi)

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Redazione online (video Maizzi)

Deposta una corona di fiori davanti alla stele a lui dedicata. Il figlio Michele: «Il sacrificio di mio padre, 31 anni fa, non è stato vano»

Lunedì 06 Novembre 2023, 10:36

12:57

FOGGIA - Una corona di fiori per commemorare Giovanni Panunzio, ucciso dalla mafia foggiana per essersi ribellato al racket.

La cerimonia si è tenuta questa mattina, in occasione del XXXI anniversario dell’omicidio. La cerimonia, voluta dal Comune, si è tenuta presso la stele dedicata al coraggioso imprenditore, simbolo nazionale della lotta al racket e unica vittima di mafia riconosciuta dallo Stato in Capitanata. La corona è stata simbolicamente deposta dalla neo sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, appena eletta dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, alla quale l’Associazione intitolata a Panunzio  ha rivolto il proprio augurio di un buon e proficuo lavoro.

Ma le celebrazioni non si fermeranno ad oggi. Il  9 novembre 2023, dalle ore 9.30, l’Associazione “Giovanni Panunzio * Eguaglianza Legalità Diritti O.d.V.”, incontrerà gli studenti dell’Istituto scolastico “Giannone – Masi” di Foggia.

L’incontro vedrà la presenza qualificata di don Antonio Coluccia, fondatore dell’Opera Don Giustino di Roma e fortemente impegnato nella lotta alla criminalità e all’illegalità. Accanto a lui vi sarà Nicola Morra, già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, in Italia tra i maggiori esperti sul campo dei fenomeni mafiosi, non da ultimi quelli di Capitanata. Sarà presente anche il giovanissimo scrittore e analista della mafia foggiana Antonio Colasanto. Accanto a loro interverranno la vicepresidente dell’Associazione intitolata a Panunzio, Giovanna Belluna Panunzio, e il suo presidente, Dimitri Cavallaro Lioi. 

«A distanza di 31 anni le ferite sono ancora aperte - dice Michele Panunzio, figlio di Giovanni - ma quello che mi dà sollievo è la presenza delle istituzioni e autorità. È un motivo di orgoglio perché il sacrificio che ha fatto mio padre non è rimasto vano».

«Alla città - ha aggiunto - dico di avere un riscatto. I cittadini devono metterci la faccia ed essere pronti a denunciare le cattive azioni di cui sono testimoni. Solo così potrà esserci riscatto per la nostra città». 

«Ricordare il coraggio di cittadini esemplari come Giovanni Panunzio, diventati eroi per il sacrificio della loro vita, è doveroso e necessario per una comunità che non può prescindere dalla memoria come fondamenta del proprio tessuto civile e sociale» ha sottolineato la sindaca Episcopo. «Deporre oggi insieme alle altre massime autorità istituzionali una corona di fiori davanti al monumento a lui dedicato, in occasione del 31esimo anniversario del suo omicidio, è una responsabilità nei confronti della nostra città, non un semplice omaggio: la responsabilità - conclude - di essere all’altezza, ogni attimo di ogni attimo, di persone così speciali e di anime così nobili». 

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