BARI - Il premio Oscar Paolo Sorrentino «sbarca» in Puglia. Oggi sarà al cinema Red Carpet di Monopoli dove parteciperà (ore 17.15) al dibattito dopo la proiezione del suo nuovo film Parthenope (ore 17.15) e saluterà il pubblico prima della proiezione delle 19.50. Sempre oggi, Sorrentino è atteso al Multicinema Galleria di Bari per partecipare al dibattito dopo la proiezione delle 18.45 e salutare il pubblico prima della proiezione delle 20.45. Domani, infine, sarà al Multisala Massimo di Lecce (ore 19).
Con quasi 2 milioni di incasso al botteghino, Parthenope è la pellicola italiana più vista della stagione. Non mancano consensi e polemiche, le opere di Sorrentino sono sempre segnate da reazioni contrastanti. La più recente è partita dall’abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro a Napoli, monsignor Vincenzo De Gregorio. Custode di un tesoro che, nel film, è al centro di un rapporto sessuale tra la protagonista, Partenope, e un vescovo.
Monsignor Vincenzo De Gregorio ha detto che i preti è meglio che non parlino di Parthenope... Che ne pensa?
«E se non ne parlano i preti non ne parlo neanche io. Su questo genere di robe qui non ho nulla da dire.»
Nel suo film si riflette sul tempo e la giovinezza. L’impressione è che sia piaciuto molto ai giovani. Più critico, invece, l’occhio degli spettatori adulti. Se lo aspettava?
«No, io cerco sempre di scrivere per tutti e di essere il più universale possibile. Il fatto che i giovani lo stiano apprezzando mi rende felicissimo e orgoglioso. È un fatto raro, soprattutto quando parliamo di cinema italiano.»
I protagonisti dei suoi ultimi due film («È stata la mano di Dio» e «Parthenope») sono però due giovani cresciuti nel secolo scorso. Ha mai pensato di scrivere una storia con protagonisti giovani ambientata nel presente?
«Mi piacerebbe molto. Farlo sarebbe più complicato per me, da persona di 54 anni ovviamente conosco meglio i giovani della mia generazione e conoscere più a fondo quelli di oggi non sarebbe affatto facile. È complicato, ma non impossibile. Quindi sicuramente sì, mi piacerebbe farlo»...