ONE MAN SHOW
Pierluca Mariti: «La risata è la mia vita, che mi ha fatto lasciare il lavoro sicuro»
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L'intervista al nuovo personaggio della stand up comedy italiana: in Puglia e Basilicata con il suo tour «Ho fatto il classico»
«Come mi ritrovo a fare il comico su un palco dopo aver abbandonato il mio lavoro di sette anni in una multinazionale con in mano il passepartout della laurea di Giurisprudenza? A me riesce più facile tenere lo sguardo obliquo del comico che non è diritto come... il Diritto, ma appunto è obliquo». Pierluca Mariti, 32 anni, romano, è il prodotto di qualità della stand up comedy italiana emerso dalla giungla dei social. Arguto, irriverente, riflessivo e formativo. Alla base della sua comicità c’è lo studio: «A scuola sono stato un secchione» dice senza vergogna Mariti, che nel titolo del suo tour nazionale ci mette la base educativa che è il suo marchio di fabbrica a scanso di equivoci: «Ho fatto il Classico». Dopo le date del 2021 a Milano, Bologna, Roma, Torino, Trento e Cesena, andate sold out poco dopo l’annuncio lasciando fuori migliaia di persone, e dopo il successo delle prime tappe del tour 2022, partito il 1°giugno da Roma, e che fino al 18 settembre vedranno Mariti fare il «Giro della comicità» da Cremona a Palermo in 16 tappe, si aggiungono cinque nuovi appuntamenti del suo spettacolo. Tra questi vi è quello di Casa Cava il 15 luglio a Matera, preceduto dagli approdi pugliesi di Noci (9 luglio al Coopera Village) e di Lequile, il 14 luglio alla Masseria Wave.
@Piuttosto_che è l’identikit Instagram di Pierluca Mariti, la sua etichetta doc della comicità che il progetto di letture non convenzionali We Reading ha deciso di produrre debuttando alle spalle di un one man show ospite nei grandi festival estivi. «Piuttosto che farmi vedere, preferisco vedermi nella immagine di me che avrei voluto veramente essere - si racconta Mariti alla Gazzetta del Mezzogiorno -. Ossia finito il liceo, dove facevo teatro, dunque mi allenavo a strappare risate, chiusi il mio sogno comico in un cassetto. Presa la laurea in Giurisprudenza, un pezzo di carta convenzionale, né carne né pesce, sono finito nella multinazionale Ikea. I sette anni in questa azienda mi hanno formato, soprattutto quando lavoravo nel reparto food, dove mi sono relazionato con persone che non stavano acquistando i mobili ma volevano semplicemente mangiare e da quel crogiolo umano sono nati spunti che ho trapiantato nel mio spettacolo a venire. Mi sono infatti detto che c’erano molte novità meravigliose nella vita nelle persone e allora quando è arrivato il lockdown ho proposto di rifocillare i contenuti del canale Instagram del brand Italia, così è cresciuta la mia popolarità social che mi ha spinto, a lungo andare, a scegliere un percorso performativo».
Bye bye lavoro «convenzionale» e welcome Stand Up Comedy di cui Pierluca Mariti è un’espressione contagiosa. I suoi seguaci sono racchiusi in quei 194mila follower su Instagram, a cui si unisce il pubblico degli show del tour in corso. Numeri che certificano il successo del «giurista pentito» che conduce un programma su Radio Lattemiele, firma un podcast sul cambiamento e fa l’editorialista su Domani? «Mi sono sono interrogato sul successo, c’è un modo oggettivo per inquadrarlo - risponde Mariti -: pesare i numeri, fare benchmarking come dicono a Milano, dunque confrontarsi con i colleghi dello stesso mondo. Mi rendo conto che ciò che sto vivendo mi piace farlo. E’ questa la sensazione che mi fa dire che ho la fama. Condividere la mia comicità con le persone, molte delle quali si divertono agli spettacoli. Dunque non sono tanto i numeri a certificare la popolarità ma l’essere principalmente me stesso in mezzo agli altri. Ragion per cui dico che se la mia breve carriera, di cui sento il potenziale di crescita, dovesse pur finire domani, direi che è stata già un successo».
Noci, Lequile e Matera. Tre tappe della geografia apulo-lucana per scoprire Pierluca Mariti e avere l’occasione di inviargli un messaggio dal vivo, attraverso il momento finale nello spettacolo noto come Tell Mama, in cui «raccolgo domande anonime e le leggo in diretta commentandole. A volte mi capitano cose che mi facilitano la battuta, altre che sarebbero irripetibili da dire perché la gente spesso non si controlla». Ma il meccanismo funziona, diventando farina per la stand up comedy del nuovo personaggio italiano.