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Ostuni, «El Pelusa y la Negra»: a tre anni dalla scomparsa di Maradona

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Cosimo Damiano Damato e Simona Molinari raccontano a teatro la storia del campione di calcio in un dialogo musicale visionario con Mercedes Sosa

OSTUNI - A tre anni dalla scomparsa di Diego Armando Maradona ( 25 novembre 2020), il pugliese Cosimo Damiano Damato e Simona Molinari portano a teatro la sua storia nello spettacolo “El Pelusa y la Negra”. Un viaggio visionario attraverso un dialogo commovente fra Maradona e Mercedes Sosa. Lo spettacolo di teatro-canzone è stato applaudito al Partenio di Avellino  e poi per due sere al Bolivar di Napoli ed anche allo storico teatro Bibiena di Sant'Agata Bolognese e allo sperimentate teatro Garybaldi di Settimo Torinese ed  ora arriverà in Puglia il prossimo 15 dicembre al Teatro Palazzo Roma di Ostuni per poi ripartire dal teatro Carcano di Milano fino all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Lo spettacolo vede la produzione di Antonio Convertini per Kino Music, produttore di origini pugliesi che ha portato Mercedes Sosa per l’ultima volta in Italia proprio a Napoli nel 2008, un anno prima della sua scomparsa. “El pelusa y la Negra” è tratto dal libro dello stesso Damato “Hasta siempre Maradona” ( pubblicato da Compagnia editoriale Aliberti con il contributo di Gianni Minà attraverso un dialogo appassionato con l’autore e la preziosa prefazione del poeta Erri De Luca). Un vero concept-story che è diventato anche un disco “Hasta siempre Mercedes”, pubblicato da BMG e cantato da Simona Molinari e che vede anche la partecipazione di due duetti d’eccezione con  Tosca e Paolo Fresu,un inedito firmato da Bungaro e la voce narrante dello stesso Damato in El Pelusa. L’autore pugliese  sta lavorando anche ad un mockumentary che girerà in primavera in Argentina.

La Negra y El Pelusa rivelano il loro genio, l’arte e allo stesso tempo i valori, i sentimenti, le lotte, le vittorie e le sconfitte. L’immortalità. A dare voce a Maradona è lo stesso Cosimo Damiano Damato, la voce di Mercedes Sosa è di Simona Molinari che si rivela sofisticata cantattrice alle prese con i monologhi scanditi da un viaggio musicale d’autore con un canzoniere potente e civile che vede la rilettura di perle di Mercedes Sosa e del repertorio classico argentino e cantautorale italiano: da Canción de las simples cosas Todo cambia Gracias a la vida.  E classici come Don’t cry for me Argentina e gli omaggi a Pino Daniele e Lucio Dalla che hanno saputo cantare Napoli con Napule è  e Caruso. Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono affidati al maestro Valentino Corvino con il Sudamerica Quartet. Maradona è tornato per raccontarci “ tutta la verità”  e per cantarci la sua vita. “Sono nato nella terra di Che Guevara e di Papa Bergoglio. Ernesto mi ha ispirato, Francesco mi ha benedetto. Per qualcuno sono un santo, bueno!, per altri un profeta, claro! per altri ancora un martire, un pazzo, un brigante, un fuorilegge. Sono il sole amaro di Pino, il caffè di Eduardo, la maschera di Totò, il pagliaccio di Caruso, la malinconia leggera di Troisi, l’ala sola dell’angelo di Bellavista, la rabbia e la luce di Caravaggio, il coraggio di Masaniello, lo scugnizzo di bronzo di Gemito.

Ho miracolato il sangue di San Gennaro. […] Ho palleggiato, scartato, sofferto, sudato, incantato, segnato, volato e fermato il tempo oltre l’attimo della felicità […]. Credete di sapere già tutto di me. Conoscete il conto in banca, i debiti, le sentenze e le condanne, le amanti, gli spacciatori, i goal segnati e quelli sbagliati, i figli legittimi e quelli illegittimi. Forse conoscete Maradona ma non sapete nulla di Diego”. Come nasce l’innamoramento del drammaturgo, attore e regista Damato per Maradona? "Ho avuto un’educazione sentimentale su Napoli, la sua cultura e Maradona. Devo la mia “napuletanite” ai miei amici e maestri Renzo Arbore, Lucio Dalla ed Erri De Luca. Raccontare una storia di riscatto sociale, di lotta civile, di dignità del Sud come quella di Maradona e di Napoli mi è sembrata un’esigenza in questo momento storico. A questo aggiungo l’ammirazione per un altro argentino, un fuoriclasse di valori ovvero papa Francesco. Proprio papa Francesco dopo aver incontrato Maradona ad un evento per raccogliere fondi per i bambini ha definito Diego “ un poeta in campo e un uomo fragile fuori dal campo”-. Ecco perché ho voluto raccontare El pelusa ( mi piace chiamarlo così, come lo chiamavano da ragazzo, nella sua purezza di un ragazzo pieno di sogni, rabbia e fantasia per curvare la vita). Della poesia di Maradona mi ha parlato anche il grandissimo Gianni Minà, suo amico fraterno, devo molto a Gianni per i suoi racconti personali su Diego. L’incontro con Mercedes Sosa, la sua musica e il suo impegno civile donano alla storia  quell’attualità politica in un momento in cui stanno tornando i fascismi e lo spettro delle dittature. Mercedes che ha combattuto il regime argentino di Videla con la poesia della sua musica a favore dei poveri, degli studenti, delle donne, dei lavoratori. “[…].

Le canzoni dello spettacolo raccolte nel disco di Simona Molinari segnano un altro tassello importante del concept-story: “Ci sono esistenze fini a sé stesse, che prima o poi finiscono, ed esistenze generative, che sopravvivono al tempo e alla vita perché continuano a generare sentimenti e ispirazione anche quando la vita apparentemente scompare -  racconta Simona Molinari - Mi sono appassionata alla vita e alla storia di Mercedes Sosa lentamente, la sua voce e il suo sentire mi hanno travolto” - Prosegue la cantautrice  - Inizialmente, nello spettacolo, Mercedes doveva essere solo la musica che accompagnava la vita di Maradona, ma volevo celebrare una donna e ho chiesto di raccontare la sua vita intensa, accanto a quella di Diego e alla storia d’Argentina. Così lo spettacolo per me è diventato qualcosa di più: un passaggio che sentivo di dover compiere prima di scrivere un nuovo disco di inediti, che desse un senso nuovo al mio cantare. E così ho deciso di fermare questo mio momento su un album. Ringrazierò sempre Cosimo per avermi donato le sue parole e per avermi proposto questa pazzia.”

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