È Mariangela Attolico, 19 anni, di Bari, la protagonista della giornata: la più giovane dei 140 volontari in Ferma Iniziale dell’Esercito che sabato 15 hanno ricevuto il cappello alpino al termine della formazione di base. Per lei, come per i suoi compagni del corso “Monte Nero III”, il gesto simbolico delle penne nere in congedo – consegnando il cappello con la penna – ha rappresentato il coronamento di dodici settimane intense di addestramento in montagna e il passaggio a pieno titolo tra le Truppe Alpine.

La cerimonia, tenutasi in Piazza Unità d’Italia ad Aosta, ha visto la partecipazione del Generale di Corpo d’Armata Lorenzo D’Addario, del Generale di Divisione Michele Risi e del presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero, insieme ai familiari dei giovani militari. Un momento carico di emozione e di tradizione, che ha sottolineato il valore del cappello alpino quale simbolo di appartenenza, responsabilità e servizio.
Il percorso formativo delle penne nere del “Monte Nero III” ha compreso il Modulo Integrativo Truppe Alpine: corsi di alpinismo, addestramento in Mountain Warfare e tecniche di soccorso in ambienti montani ostili. Successivamente, a Trieste, la settimana conclusiva ha unito esercitazioni pratiche sulle falesie di Duino e Sistiana, cerimonie nei sacrari di Oslavia e Redipuglia e incontri culturali con scuole e associazioni locali, accompagnati dall’esibizione della fanfara della Brigata Alpina Julia.

Due simposi hanno arricchito la settimana: “Artico, esplorare le opportunità del grande freddo” e “Il terremoto: nel ricordo la sfida”, in vista del cinquantesimo anniversario del sisma del Friuli. Per Mariangela e i suoi compagni, il cappello con la penna rappresenta non solo un traguardo, ma l’inizio di un cammino che unisce tradizione, disciplina e spirito di servizio.
















