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Corato, il tenore Cannillo canta per i lettori della Gazzetta chiusi in casa

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

In questo periodo di #Iorestoacasa anche lui, come altri artisti lirici, si sta esibendo sui social con alcune celebri arie

Martedì 07 Aprile 2020, 17:54

18:15

CORATO - La musica non chiude, e forse solo lei. Se il virus ha praticamente raso al suolo la quotidianità di quasi tutti, non ci resta che la musica che, specie in questo periodo, diventa un veicolo di speranza. E non è importante se si canta per esorcizzare la paura o per bisogno di «leggerezza», se aiuta a sentire meno soli. E così, c’è di canta nei flashmob sui balconi, nelle dirette su Instagram, nei dj set in streaming o in casa, davanti ad un balcone che si affaccia su una città incredibilmente deserta.

Lo ha fatto il musicista nonché tenore coratino Vito Cannillo, con la sua straordinaria voce di rara ampiezza ed estensione. Un artista arcinoto nel panorama lirico-musicale pugliese ed italiano abituato soprattutto a cantare da solista in diversi teatri, basiliche e sale da concerto, alternando recital ed opere liriche per importanti festival, rassegne ed eventi culturali di Roma, Milano, Napoli, Salerno, Pisa, Firenze, bari e lecce.
E da solista, restando in casa, ha voluto cantare per deliziare il suo pubblico, regalando in questo caso ai lettori della Gazzetta, l’aria «Ogni pena più spietata» tratta da «Lo frate ’nnamorato» di Giovanni Battista Draghi detto Pergolesi.

«La brusca adozione del nuovo stile di vita imposto dalle misure di contenimento di questa pandemia – spiega il giovane maestro Vito Cannillo - ha prodotto negli individui il bisogno di esplorare nuove strategie di comunicazione e condivisione di un comune vissuto alienante. Nella storia delle civiltà, il linguaggio musicale si è sempre prestato incomparabilmente ad esprimere sentimenti quali lo spirito di appartenenza ad una comunità coesa dinanzi ad una sfida collettiva. La musica crea ponti di comunicazione, crea legami tra diversi individui perché parla il linguaggio delle emozioni, che non ha bisogno di alcuna traduzione».
E così, l'emergenza coronavirus ha cambiato anche il modo di ascoltare la musica live. Fermi i concerti, accanto agli inviti a stare a casa, gli artisti escogitano nuove forme di intrattenimento. Come ha fatto il tenore coratino che, tra l’altro, collabora stabilmente con l’ensemble Terre d’Otranto, specialista di musica antica oltre ad aver affiancato il grande Arnoldo Foà in una tappa pugliese dello spettacolo «I Fioretti di S.Francesco» eseguendo musiche di Frescobaldi e Vivaldi.

«A questa chiamata alle “armi musicali” – continua Cannillo - hanno aderito numerosi musicisti, da grandi star a professionisti meno noti, che hanno elargito nei loro social-media, il dono della propria musica, eseguita live o registrata rigorosamente...da casa. Ed è così che anch’io, da musicista, ho voluto fare la mia piccola parte, registrando e condividendo sul mio profilo Instagram @vito_cannillo_tenor alcune arie del mio repertorio di elezione, il barocco, al fine di donare, si spera, dei minuti di ascolto musicale che potesse alleggerire il carico insopportabile di notizie funeste di cui siamo sommersi. Non bisogna infatti sottovalutare le ricadute psicologiche delle misure restrittive che stiamo vivendo e che possono rivelarsi devastanti per chi è più fragile. La musica non fa differenza se ascoltata o eseguita, è senz’altro un valido antidoto a depressione, rabbia, confusione e ansia».
La musica salverà il mondo? Chi lo sa. Certo, ai tempi del Covid-19, sta aiutando molti a sentirsi meno soli, cantando o ascoltando, in attesa che l’Italia torni a muoversi nelle piazze ravvivate dai consueti concerti dal vivo.
GIANPAOLO BALSAMO

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