«Il 23 dicembre per i punti vendita Auchan sarà uno sciopero importante. Speriamo vivamente che i clienti capiscano le nostre ragioni, perché ci sono centinaia di lavoratori che passeranno un pessimo Natale. Centinaia solo prendendo in esame i due punti vendita baresi, migliaia a livello nazionale. Il 23 dicembre è l'antivigilia di Natale, si corre per gli ultimi acquisti, per chi deve organizzare la cena del 24 o il pranzo del 25, decidere una giornata di sciopero in una data del genere non è stato facile, ma Conad ci deve risposte, a noi e alle migliaia di lavoratori che ancora oggi, a sette mesi dall'acquisizione del marchio Auchan, si trovano con nessuna certezza».
Così aveva parlato Barbara Neglia, Filcams Cgil Puglia, qualche giorno fa sulle pagine del nostro giornale. E così è stato: già da questa mattina all'alba presidi fin dalle 4.30 per impedire lo scarico merci. E i dipendenti hanno protestato anche con un corteo simbolico nella galleria commerciale, dove gli altri negozi sono rimasti aperti. Inoltre i panettoni che l'azienda ha regalato loro, sono andati alla Apleti Onlus (Associazione Pugliese per la Lotta alle Emopatie e Tumori nell'Infanzia), organizzazione no-profit, che oggi riunisce genitori, amici ed operatori sanitari con l’obiettivo di offrire ai bambini oncologici in cura presso il reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari e alle loro famiglie, l’assistenza medica e psico-sociale più qualificata al fine di garantire loro le cure migliori e la più elevata qualità di vita possibile.
La situazione barese rientra a pieno titolo tra le complessità messe in evidenza dai sindacati: l'ipermercato di Casamassima dal 6 marzo dovrebbe cambiare anche l'insegna, mentre Modugno è fuori dall'acquisizione e si stanno cercando nuovi investitori disposti a rilevarlo. Su Casamassima ci sono in attesa 273 addetti, mente su Modugno sono 143.
«In tutte le sedi sindacali è un via vai di lavoratori disperati – sottolineava la Neglia -. Ti trovi con persone che chiedono aiuto, che scoppiano a piangere. Ogni dipendente ha una sua storia, una vita che sta letteralmente crollando e per i quali non riusciamo a trovare una soluzione, perché Conad non ci da alcuna risposta. Casamassima cambia gestione, ok, ma mica è tutto semplice. Conad ha già detto che gli ipermercati subiranno riduzioni delle superfici e di conseguenza riduzione di personale, ma senza spiegare altro. Il futuro di Modugno è ancora più nebuloso, fuori dal Piano industriale, ci sono nubi molto nere all'orizzonte. Quello che chiediamo alla Regione è che si tenga sempre alta la guardia. Che questa vertenza abbia la stessa rilevanza nazionale dell'ex Ilva, stiamo parlando di esuberi in un numero variabile tra i 6mila e i 3mila a livello nazionale e di 500 su base regionale».