«Aurora» è il nuovo singolo del cantautore pugliese Leonardo Lamacchia, uscito per Mondadori Media: un viaggio di emancipazione alla scoperta di se stessi. Il cantautore torna dopo quasi due anni con un inno di crescita personale: al testo, fatto di immagini vivide (co-scritto con Francesco De Maria), è cucito sapientemenete insieme l'arrangiamento e la produzione di DRD (Dario Faini) e Gianmarco Grande, che donano a questa ballad pop un'elegante leggerezza.
Il suo ritorno con «Aurora»: intanto perché questo titolo e quale è stato il percorso di crescita di cui parla?
«Ho fatto un viaggio in Islanda e siamo stati per una settimana a caccia dell’Aurora, che sfortunatamente non abbiamo visto. Da lì nasce il titolo. Il mio percorso, invece, è sempre una montagna russa pazzesca e adesso sto uscendo dal tratto più pericoloso».
Un brano in cui si è avvalso di collaborazioni importanti, dal co-autore alla produzione di DRD, che valore aggiunto hanno portato al progetto?
«È stato un grandissimo piacere lavorare ancora insieme , sia con Dario che con Gianmarco Grande. Hanno fatto uno splendido lavoro anche insieme agli altri autori del brano, Roberto Guglielmi e Francesco de Maria».
Se dovesse fare un bilancio di quello che è stato finora il suo percorso personale e artistico, 'Aurora' in che fase della vita si colloca?
«Aurora, nel bilancio della mia vita, si collocherebbe come uno scintillante punto di svolta. Non so dove mi porterà ma sono molto contento».
Ha conosciuto il successo nazionale, ma le sue origini sono pugliesi: che rapporto ha oggi con questa terra?
«La Puglia è sempre casa, è sempre mia anche se non ci vivo più stabilmente da un po‘ di anni. Ogni volta che ci torno è come se non me ne fossi mai andato».
Tra i tanti incontri artistici che ha fatto nel suo percorso, ce n'è stato uno fondamentale che la influenza ancora oggi?
«Sono state tante le figure che hanno svolto un ruolo importante nel mio cammino. Posso dire però che i consigli e le chiacchierate con Maria De Filippi sono ancora, e credo saranno sempre, oggetto di riflessione profonda».