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«Waikiki», il nuovo singolo del progetto pugliese Il Cremlino

 
Redazione online

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Domenica 31 Luglio 2022, 12:34

“Waikiki” è il nuovo singolo de Il Cremlino, progetto musicale a metà strada tra cantautorato ed elettronica ideato nel 2018 dall’artista pugliese Fabio D’Errico (voci, chitarre, synth, nonché grande appassionato di fotografia analogica).

Trattasi del terzo singolo in assoluto dopo “Fuma” del 2019 e “Franco Franchi” del 2020. Un brano prettamente estivo e dal forte retrogusto nostalgico. Una hit indipendente made in Puglia che ha come scenario il Gargano, le sue spiagge e la movida notturna dei tempi ormai andati, ma con una speranza concreta per le generazioni future.

A parlarne è lo stesso Fabio D’Errico, leader del progetto:

«Il brano riflette la voglia e la necessità di riscoprire la libertà negata causa covid (da qui il ritornello “Ho voglia di dance”) e di seppellire le macerie psicologiche causate dalla devastante chiusura totale. È stato un periodo molto complicato e almeno personalmente avevo la necessità di riscattare una libertà negata. Da qui l’idea del brano, nato in modo del tutto naturale e liberatorio».

“Waikiki” è stata prodotta dallo stesso Fabio D’Errico in collaborazione con Gianni Colonna di Kuorenero Production, mentre il mix e il mastering sono stati affidati alle sapienti mani di Giulio Abbattista (Pitagora Studios), che ha lavorato in questi anni ai remix degli Agents Of Time per The Weeknd e Stephan Bodzin.

Il video che lo accompagna, diretto da Danilo Giungato, riflette alla perfezione le sensazioni e l’atmosfera evocate dal brano. Le riprese sono state realizzate presso il lido La Batteria a Capojale, location storica delle estati garganiche in quanto negli anni ’90 si organizzano rave e dj set alternativi capaci di attirare turisti, curiosi e appassionati. Il dj di quelle feste era Matteo Curatolo, che compare anche nel videoclip.

«Ero molto attratto dall’idea di realizzare un video che lanciasse un messaggio e che fosse un ponte generazionale tra le nuove leve del 2000, la mia generazione (’90) e quella antecedente (’80). Protagonisti del video sono giovani ragazze e ragazzi con una voglia esplosiva di ballare e divertirsi. Ho una grande fiducia nei giovanissimi: la musica non è mai morta ed affermarlo sarebbe un segno di repressione».

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