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«Non essere», il disco del salentino Frank Bramato esce da schemi e convenzioni

 
Redazione online

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Venerdì 07 Maggio 2021, 09:29

Si chiama 'Non essere' ed è il disco d'esordio di Frank (Francesco) Bramato, artista di origine salentina che nonostante sia al debutto porta con sé numerose esperienze musicali ed artistiche che ha accumulato nel corso del tempo e ha cercato di racchiudere in questo lavoro. Differenti atmosfere e suoni caratterizzano tutte le otto tracce del disco, a partire dall’apertura con “Pazienza Essenza” (quasi un monologo teatrale), passando ad atmosfere più pop con “Ansia (solo una crisi)” fino alle tracce più estreme come la quasi prog “Piccola operetta barocca in tre atti” o le incursioni etniche e le sperimentazioni vocali di “A Demetrio”. La volontà dell’autore infatti è proprio quella di uscire da qualsiasi schema imposto, cercando di rispettare il flusso della musica, senza metriche, e senza seguire per forza schemi, canoni e tempistiche proprie di una società (e di un modo di fare musica) che si avvia sempre più verso la totale omologazione.

I testi hanno concetti apparentemente diversi, ma ascoltati attentamente ritornano sempre sul concetto (antico) di “essere e non essere”. Come un messaggio, rivolto in primis a se stesso, che ripete ossessivamente quasi come un mantra: “piuttosto che diventare uguale meglio non essere”. Tutti i brani sono stati registrati nello studio personale dell’autore costruito intorno alle proprie esigenze fatte di un mix di suoni analogici e digitali.

Francesco Frank Bramato, musicista/artista fuori dagli schemi, è attivo dal 2001 con il gruppo “BlekAut” con il quale, dopo le prime esperienze in provincia di Lecce, riesce nel giro di un anno a convincere un pubblico più ampio attraverso degli inediti che fanno parte del primo disco “inventando con le mani”. Il genere varia dal folk al rocksteady. La band vince diversi premi aggiudicandosi la possibilità di aprire concerti importanti, tra i quali Caparezza, Meganoidi, Roy Paci, 99 posse, Afterhours, Ska-P, Banda Bassotti e tanti altri. Rimane in attività con la band fino al 2010, che lascia per dedicarsi allo studio della voce e del canto sperimentale seguendo l’eredità lasciata da Demetrio Stratos. Collabora con molti musicisti del panorama progressive e sperimentale italiano che culmina con la registrazione del brano “Piccola operetta barocca in tre atti”. Pallino fisso dell’artista è quello di unire la voce alla scrittura e quindi all’interpretazione. Studia sceneggiatura e drammaturgia a Roma. Dopo l’esperienza romana scrive uno spettacolo di teatro-musica “l’uomo di Bogotà” ispirato ad un racconto breve di Amy Hempel, e un monologo per arpa e voce “ennesime metamorfosi”. “Non essere” è il primo lavoro da solista, 8 tracce che rimarcano la tendenza dell’artista ad uscire fuori dai canoni classici, alla moda o convenzionali.

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