Sabato 18 Ottobre 2025 | 23:56

Premio Archivio Disarmo Colombe d’Oro per la Pace 2025, in Campidoglio a Roma 41a edizione

Premio Archivio Disarmo Colombe d’Oro per la Pace 2025, in Campidoglio a Roma 41a edizione

 
Agenzia Adnkronos

Reporter:

Agenzia Adnkronos

Premio Archivio Disarmo Colombe d’Oro per la Pace 2025, in Campidoglio a Roma 41a edizione

Premiati i giornalisti palestinesi Aya Ashour, Fatena Mohanna, Alhassan Selmi

Sabato 18 Ottobre 2025, 19:20

Roma, 18 ott. (Adnkronos) - Premiati a Roma nella splendida cornice della Sala della Protomoteca del Campidoglio i vincitori della 41a edizione del Premio Colombe d'oro per la Pace, organizzato da Archivio Disarmo con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop. Le Colombe d’oro di quest’anno vanno a tre giovani palestinesi protagonisti di un contributo significativo al diritto all'informazione. Questo diritto è stato calpestato nella guerra di Gaza, dove decine e decine di operatori dell'informazione hanno trovato la morte e dove l’accesso è stato sistematicamente impedito ai reporter internazionali. Tuttavia un gruppo di giovani giornalisti, spesso formatisi direttamente sul campo e dotati unicamente di cellulari e pc, ha iniziato un’attività di condivisione sui social, presto cresciuta fino a diventare produzione di eccellenti corrispondenze, in grado di raggiungere lettori e spettatori in tutto il mondo.

In questo scenario i riconoscimenti sono andati a: Aya Ashour, giovane giornalista e attivista palestinese originaria di Gaza, Fatena Mohanna, giovane fotoreporter che vive e lavora nella Striscia di Gaza e Alhassan Selmi giornalista, fotoreporter e videomaker palestinese. Mentre Aya è in Italia presso l’Università per stranieri di Siena, Fatena e Alhassan non sono stati autorizzati a lasciare Gaza. Fabrizio Battistelli (Presidente Archivio Disarmo) ha sottolineato: “Faremo di tutto perché Fatena e Alhassan possano venire a Roma. Nello stesso tempo siamo qui anche per ribadire il nostro impegno affinché l’Italia renda attuabile, nell’ambito del riconoscimento dei diritti politici del popolo Palestinese (a cominciare da quello di disporre di un proprio Stato sovrano), anche il pieno diritto a un’informazione libera e indipendente. Giovani giornalisti come Fatena e Alhassan troveranno a Roma un’occasione di scambio nella quale potranno dare e ricevere molto. Sempre nel segno della soluzione nonviolenta dei conflitti e della pace”.

L’assessora ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture Ornella Segnalini, in rappresentanza del Sindaco Gualtieri, ha dichiarato: “La città di Roma, dove opera dal 1982 l’Archivio Disarmo con la sua preziosa attività di ricerca e di documentazione, è onorata di accogliere i premiati come un autentico messaggio di pace”. Simone Gamberini, Presidente Legacoop, sottolinea che “Legacoop sostiene con convinzione il premio Archivio Disarmo – Colombe d’Oro per la Pace fin dalla sua prima edizione, riconoscendovi un’espressione dei valori cooperativi: la pace, la solidarietà, la giustizia sociale, il dialogo tra i popoli, la difesa dei diritti umani” Ciò vale soprattutto per le situazioni più critiche come Israele e Palestina. Ricorda Gamberini: “Nel 2007 la Giuria attribuì un premio speciale a due cooperatori, Yehudah Paz, israeliano, e Hazem Hussein Kawasmi, palestinese: una testimonianza di come il dialogo tra le comunità, anche le più divise, è possibile, e che la cooperazione può contribuire a costruire ponti di sviluppo condiviso”.

Tomaso Montanari, Rettore dell’università per Stranieri di Siena, che ha accolto Aya Ashour, ha affermato: “Se, come è noto, la prima vittima della guerra è la verità, ancor più questo accade durante un genocidio, quando chi lo perpetra cerca in ogni modo di negarlo. Se è vero che le telecamere di centinaia di migliaia di telefoni cellulari mostrano al mondo ciò che succede a Gaza, è però anche vero che il lavoro dei giornalisti continua a fare la differenza nel racconto critico di ciò che davvero sta accadendo, cioè nella sua lettura complessiva e profonda. Per questo il Premio Colombe d'oro oggi gioca un ruolo così importante”. Aya Ashour, ha dichiarato: “La mia è una testimonianza tra quelle di due milioni di persone, di cui ho cercato di essere la voce. Dedico questo premio al mio popolo, che continua a soffrire e a lottare. Ora dobbiamo alzare ancora di più le nostre voci per un vero cambiamento e per chiedere che i responsabili del genocidio siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Questa è la nostra responsabilità collettiva”.

Da Gaza City, Fatena Mohanna ha affermato: “Sono veramente onorata di ricevere il Premio Colombe d’oro per la pace. Per me la Colomba d’oro non è solo un riconoscimento del mio lavoro, è un segno che le nostre voci da Gaza riescono ad andare oltre questi confini. È un sollievo pensare che anche nei momenti più bui, le persone continuano a credere nella pace, nella giustizia e nell’umanità”.

Alhassan Selmi, anche lui da Gaza, dichiara: “Dopo due anni di sofferenze in questa situazione così difficile e pericolosa, siamo fortunati perché siamo sopravvissuti. Ma allo stesso tempo, la Striscia di Gaza è completamente distrutta. Qui a Gaza vivono 2 milioni di persone, e per almeno 1 milione di loro la sofferenza non è ancora finita perché non possono tornare nelle loro case e nelle loro città. In questi due anni abbiamo perso tutto: abbiamo perso più di duecentocinquanta giornalisti nella Striscia di Gaza”. Ha concluso Selmi: “Vi ringrazio moltissimo perché siete stati la voce della pace e la voce di chi non ha voce. Dedico questo premio ai miei colleghi giornalisti. A quelli che sono vivi e a quelli che sono morti”.

La Colomba dedicata alla personalità internazionale è stata assegnata al Comitato Internazionale della Croce Rossa la storica organizzazione umanitaria che, con imparzialità e indipendenza da oltre 160 anni opera per la protezione delle vittime dei conflitti armati e per la promozione del Diritto Internazionale umanitario. Presente in oltre 90 aree di crisi con più di 18.500 unità di personale attive sul campo, la Croce Rossa ha missioni in Africa, America Latina (Colombia, Haiti, Messico, Venezuela), oltre che in Europa (Armenia, Bosnia, Kosovo, Moldavia, Russia e Ucraina) e in Medio Oriente.

Presidente della Croce Rossa Internazionale è Mirjana Spoljaric, la prima donna a ricoprire questo incarico. Ritirando la Colomba d’oro per la pace ha affermato: “Il rispetto del diritto internazionale umanitario è la chiave per rimuovere gli ostacoli alla pace e gettare le basi per la riconciliazione. Quando le città vengono distrutte e gli ospedali bombardati, si spezzano le fondamenta della società e si gettano i semi di nuove violenze. Le regole della guerra rappresentano uno degli strumenti più potenti nella lotta per la vita, la sicurezza, la dignità e, in definitiva, la pace. Come Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, vedo il peggio dell’umanità, ma anche il meglio”.

La Presidente ha concluso: “Desidero anche ringraziare Archivio Disarmo per il suo lavoro per informare il dibattito pubblico su pace e disarmo. È per me un onore e un privilegio essere tra i destinatari che sono stati riconosciuti con la Colomba d’oro per la pace”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)