Roma, 5 ott. (Adnkronos) - "Onestamente è difficile provare a portare leggerezza in questo momento storico perché io sono il primo a vedere quelle immagini. Con mio figlio parlo di quello che accade a Gaza per fargli capire quanto siamo fortunati, non voglio che cresca in una bolla. Quello però di cui sono veramente felice, guardando le piazze in questi giorni è scoprire e avere la conferma che il mondo non è solo orrore e guerra ma che è capace di produrre qualcosa di meglio”. Stefano De Martino, ospite del Festival Rumore di Fanpage a Roma ha parlato di creatività, format e innovazione in tv, ha toccato anche temi di attualità e, nel dialogo con Andrea Parrella, ha riflettuto sul senso di fare intrattenimento in tempi segnati dal conflitto. “Noi veniamo subito dopo il Tg1 – ha dichiarato – quindi siamo come lo zucchero di una torta: il nostro ruolo è addolcire, ma è difficile portare leggerezza quando un attimo prima hai visto immagini atroci. E quando ce ne verrà chiesto conto dai nostri figli, che ne leggeranno sui libri di storia e ci chiederanno il perché, io una risposta non ce l’ho".
De Martino, impegnato con Affari Tuoi su Rai1, ha toccato anche altri temi, tra carriera e vita privata. Sulla “sfida” con La Ruota della Fortuna di Gerry Scotti, ha detto: “La concorrenza mi accende, l’avversario è importante: senza uno che ti fa correre, non si gioca. Dove c’è concorrenza c’è pubblico, come nello sport: penso a Coppi-Bartali, Sinner-Alcaraz, ed è bello riempire lo stadio tutte le sere”. E, nel ribadire il grande amore che il pubblico da sempre nutre per Scotti (“E’ la voce più familiare di Italia!”), scherzosamente confessa: “Anche io guardo la Ruota, anche perché le mie partite so già come vanno a finire!”
Sul suo modo di vivere la notorietà e il successo, ha sottolineato l’importanza dell’autoironia: “È l’antidoto migliore. Di mestiere scherzo, e prendersi troppo sul serio è una trappola”.
Poi ha commentato con leggerezza anche il recente furto del suo orologio, definendoli “problemi da arricchiti, se non hai i soldi non possono rubarti cose di valore”, e ha raccontato: “Ogni tanto scivolo pure io in questa rivalsa sociale che passa attraverso dei simboli, perché io sono cresciuto vedendo delle cose e pensando di non essere destinato ad averle. Poi quando ho visto la notizia che continuava a girare mi sono detto ‘ma con tutto quello che sta succedendo ora, guarda se la gente si deve preoccupare del mio orologio!’ Sono solo cose, che vanno e vengono” e ridendo ha aggiunto “nel mio caso sono andate!”.
Infine, sul suo percorso professionale e il rapporto con la popolarità: “Sono passato dall’essere ‘l’ex marito di’ a essere riconosciuto per il lavoro. Oggi mi fermano al supermercato e mi dicono: ‘ieri hanno rifiutato un sacco di soldi’. È bellissimo, perché significa essere parte della quotidianità delle persone. E questo è il vero miracolo della televisione”.
Alla domanda inevitabile sulla conduzione di un prossimo Sanremo ha risposto divertito: “Mi auguro che Carlo ne faccia tanti altri”. E, riprendendo il discorso del duello dell’access conclude scherzando “E poi, io ora ho un'altra missione!”