Martedì 21 Ottobre 2025 | 19:42

La stanza «perfetta» per l'università era una truffa: affitti «fantasma», denunciato 18enne di Taranto

La stanza «perfetta» per l'università era una truffa: affitti «fantasma», denunciato 18enne di Taranto

 
Redazione online

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La stanza «perfetta» per l'università era una truffa: affitti «fantasma», denunciato 18enne di Taranto

Madre e figlia di Burcei, nel Cagliaritano, sono cascate nella trappola del giovane, che ha finto di avere un'altra proposta e si è fatto versare 1170 euro per un alloggio mai esistito

Giovedì 21 Agosto 2025, 11:39

Una stanza a pochi passi dall’Università, ben arredata e dotata di tutti i comfort necessari alla vita di una studentessa fuori sede. Ma era un raggiro. E per questo è stato denunciato un giovane diciottenne residente a Taranto, ritenuto responsabile di truffa.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la vicenda ha avuto inizio alla fine di luglio, quando una casalinga di Burcei, aveva deciso di aiutare la figlia nella ricerca di una sistemazione abitativa nella città dove la ragazza si era appena iscritta per frequentare il primo anno di università. Dopo vari contatti e ricerche online sulle piattaforme più diffuse, le due donne avevano individuato un annuncio particolarmente vantaggioso. L’inserzionista aveva inviato ulteriori fotografie e dettagli dell’immobile, rendendolo ancora più credibile e «perfetto» per le esigenze della giovane universitaria.

A spingere madre e figlia alla conclusione rapida dell’accordo è stata la presunta urgenza manifestata dall’uomo, che sosteneva di avere già un’altra ragazza pronta a subentrare nella locazione. Temendo di perdere l’occasione, le vittime hanno così effettuato un bonifico istantaneo di 1.170 euro, comprensivi del primo mese di affitto, due mensilità di deposito cauzionale e un anticipo spese. Pochi giorni dopo, constatata l'impossibilità di ricontattare il presunto locatore, le due donne hanno compreso di essere state vittime di un raggiro e si sono rivolte ai carabinieri di Burcei. Le indagini hanno consentito di identificare il giovane presunto responsabile.

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