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Mimit, aggiornato il bando dell'ex Ilva: c'è l'obbligo alla decarbonizzazione. Urso: «Riunione del 12 confermata. Voglio risposte dal sindaco Bitetti»

 
Redazione online

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Nessun via libera per i crediti dell’indotto ex Ilva

Impegno allo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone

Giovedì 07 Agosto 2025, 16:02

18:06

Il Mimit comunica che è stato aggiornato il bando di gara per la vendita degli asset aziendali di Ilva e Acciaierie d’Italia. Rispetto alla precedente versione - si legge in una nota - «la decarbonizzazione del sito di Taranto non è più un’opzione, ma diventa un obbligo vincolante».

«I soggetti interessati dovranno impegnarsi allo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone nel più breve tempo possibile, alla realizzazione fino a un massimo di tre forni elettrici per coprire l’intera capacità produttiva autorizzata e al pieno rispetto delle prescrizioni della nuova Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale)», spiega il Mimit. «L'aggiornamento del bando - spiega la nota del Mimit - recepisce i più recenti sviluppi in ambito ambientale e industriale, a partire dalla nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata per il sito di Taranto il 25 luglio scorso, con validità di 12 anni e una capacità produttiva autorizzata fino a 6 milioni di tonnellate annue. In linea con la strategia nazionale per la transizione ecologica, il governo assicura, inoltre, il proprio supporto, anche attraverso la società pubblica Dri d’Italia, per la costruzione di impianti di preriduzione destinati ad alimentare i futuri forni elettrici».

L’obbligo di decarbonizzazione, si legge, «è il frutto dell’intesa raggiunta il 31 luglio al Mimit dal ministro Urso con le istituzioni nazionali, la Regione Puglia e gli enti locali, che hanno espresso un accordo unanime e deciso a favore della piena decarbonizzazione, secondo la progettualità più rapida e sfidante dal punto di vista tecnologico».

«Al contempo, la tutela occupazionale rimane un principio inderogabile, pienamente condiviso e rafforzato dal costante confronto con le organizzazioni sindacali. Un’ulteriore novità riguarda lo stabilimento di Genova (Cornigliano): potrà essere prevista la realizzazione di un forno elettrico e di impianti di prima lavorazione funzionali all’attività del sito. Rispetto al precedente bando, la nuova offerta vincolante dovrà anche prevedere l’acquisto dell’intero magazzino e includere una nuova versione del piano industriale. Quest’ultima dovrà specificare il numero dei dipendenti che l’offerente intende mantenere nel perimetro aziendale, nonché la durata dell’impegno in termini occupazionali e di continuità aziendale».

«Il nuovo bando consente l’acquisto dell’intero complesso aziendale, del compendio aziendale nord, del compendio aziendale sud o di singoli rami d’azienda. Tuttavia, a parità di condizioni, saranno privilegiate le soluzioni che meglio garantiscono la continuità produttiva e la tutela occupazionale. I commissari straordinari valuteranno le proposte secondo criteri di sostenibilità industriale, ambientale e sociale, riservandosi la facoltà di attivare eventuali fasi di rilancio e negoziazione. A parità di condizioni, saranno preferite le nuove offerte vincolanti che prevedano, pur nel rispetto del limite massimo previsto, la costruzione di un numero maggiore di forni elettrici, il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione entro il termine più breve possibile e, una volta a regime, il conseguimento del livello di produzione più elevato rispetto alla capacità produttiva massima autorizzata dalla nuova Aia», spiega il ministero.

«Le offerte vincolanti - conclude la nota - dovranno essere presentate entro il 15 settembre 2025. La bozza del nuovo contratto di compravendita sarà disponibile in data room entro il 31 agosto». 

LA REPLICA DI URSO ALLA DECISIONE DI BITETTI

«La riunione del 12 agosto è confermata. In quella occasione il sindaco di Taranto dovrebbe manifestare qual è l’intendimento di Taranto in merito alle proposte formulate da mesi con chiarezza e trasparenza». Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo a Sky TG24. «Il sindaco ci ha chiesto più volte di rinviare la riunione per convocare il consiglio comunale e discutere del piano. Ieri ci ha comunicato che non è necessario, che hanno preso la decisione i capigruppo della maggioranza. Quello che prima sembrava una condizione assolutamente necessaria non è più così necessaria», ha detto Urso.

Sull'ex Ilva «abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi con le parti in causa, Regione ed enti locali, nel tavolo istituzionale che ho convocato. Compreso quello inerente l’aggiornamento della gara, che è avvenuto oggi, ponendo le condizioni che abbiamo concordato con gli enti locali della Regione, cioè la piena decarbonizzazione dell’impianto. Ma anche con i sindacati, soprattutto per l’attenzione ai livelli occupazionali, e con le imprese, riferendomi in questo caso al al rilancio produttivo del primo stabilimento siderurgico del Paese». Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo a Sky TG24.
«Il 12 agosto riuniremo Regione ed enti locali, poi i sindacati e le associazioni di impresa e dell’indotto. Sarà il giorno della verità e della responsabilità da parte di tutti», ha concluso.

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