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Ex Ilva, Urso: «E' necessario procedere con la piena decarbonizzazione degli stabilimenti»

 
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Ex Ilva, Urso: «E' necessario procedere con la piena decarbonizzazione degli stabilimenti»

Così al tavolo sulla siderurgia il ministro delle Imprese e del Made in Italy. «Occorre completare il percorso sula produzione di acciaio green»

Mercoledì 30 Luglio 2025, 16:47

ROMA - Al tavolo sulla siderurgia il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, «ha espresso apprezzamento per l’impegno del settore siderurgico italiano, che ha già reso l’Italia il Paese più avanzato al mondo nella produzione di acciaio green, grazie alla presenza di 34 forni elettrici distribuiti in 29 città italiane, per una capacità produttiva complessiva pari a 23 milioni di tonnellate». E’ quanto si legge in una nota del Mimit.
«Dobbiamo ora completare questo percorso, come già fatto a Terni e Piombino, con la piena decarbonizzazione degli stabilimenti dell’ex Ilva, per fare dell’Italia il primo Paese in Europa a produrre solo acciaio green», ha detto Urso.

«Parliamo di una tecnologia già operativa in 29 città italiane - ha aggiunto -, la soluzione più avanzata sia dal punto di vista produttivo che sotto il profilo della tutela ambientale e sanitaria. È quanto realizzeremo anche a Taranto, dove gli esistenti altiforni saranno progressivamente sostituiti da forni elettrici di ultima generazione, basati sulla tecnologia più moderna e sicura oggi disponibile sul mercato, trasformando il polo ionico nel più grande stabilimento siderurgico green d’Europa».

«SUL POLO DRI LA PRIMA SCELTA SPETTA A TARANTO»

Nel corso del tavolo sulla siderurgia italiana al Mimit è stato «approfondito il progetto del polo Dri, anche alla luce delle conclusioni del Comitato tecnico sull'approvvigionamento del gas per l’ex Ilva di Taranto». La realizzazione, che avverrà a cura della società Dri d’Italia, «rappresenta un passo fondamentale per l’autonomia strategica della siderurgia italiana», ha precisato Urso.
Riguardo alla localizzazione del polo, «la prima scelta spetta a Taranto per ragioni morali, storiche, economiche, sociali e produttive», ha ribadito Urso, precisando che, «qualora il Comune di Taranto non fosse nelle condizioni di esprimersi domani al tavolo conclusivo sull'accordo interistituzionale in programma al Mimit, sarà comunque necessario definire obiettivi e modalità del piano di decarbonizzazione, ai fini dell’aggiornamento della gara in corso».
«Gli aspetti relativi alla localizzazione del polo Dri - e, quindi, dell’approvvigionamento del gas tramite nave rigassificatrice - saranno approfonditi con gli enti locali coinvolti non appena se ne verificheranno le condizioni da parte del Comune di Taranto», specifica la nota del Mimit.

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