L’iniziativa si inserisce all’interno di un progetto sperimentale ideato da un gruppo di professionisti della comunicazione pubblica e politica, molti dei quali legati a Taranto, tra cui Pierluca Tagariello e Andrea Santoro, «con l'obiettivo di interrogarsi su nuovi linguaggi, forme di rappresentanza e strumenti per ripensare la partecipazione democratica».

Il primo videomessaggio ufficiale della candidata generata interamente con l’intelligenza artificiale, sarà presentato venerdì 11 aprile alle ore 19.45 in contemporanea a Taranto e Roma
Mercoledì 09 Aprile 2025, 20:07
TARANTO - «Quello che nasce qui può valere ovunque: un modello di città giusta, pulita, accessibile, progettata per funzionare»: è il senso del primo videomessaggio ufficiale di Anna Luce D’Amico, la candidata sindaco di Taranto generata interamente con l’intelligenza artificiale, che sarà presentato venerdì 11 aprile alle ore 19.45 in contemporanea a Taranto e Roma. Dal giorno successivo (sabato 12) sarà pubblicato anche sul sito web ufficiale della candidata e sui suoi canali social.
«Per la prima volta, Anna Luce 'parlerà' direttamente ai cittadini - è detto in una nota - attraverso un video pensato per raccontare la sua visione di città e porre una domanda provocatoria al mondo della politica: e se con un algoritmo si potesse fare meglio?». Il video sarà proiettato al Sonora - Art Music in via Principe Amedeo a Taranto e nel Salone delle Colonne di piazza Marconi a Roma.
L’iniziativa si inserisce all’interno di un progetto sperimentale ideato da un gruppo di professionisti della comunicazione pubblica e politica, molti dei quali legati a Taranto, tra cui Pierluca Tagariello e Andrea Santoro, «con l'obiettivo di interrogarsi su nuovi linguaggi, forme di rappresentanza e strumenti per ripensare la partecipazione democratica».
L’iniziativa si inserisce all’interno di un progetto sperimentale ideato da un gruppo di professionisti della comunicazione pubblica e politica, molti dei quali legati a Taranto, tra cui Pierluca Tagariello e Andrea Santoro, «con l'obiettivo di interrogarsi su nuovi linguaggi, forme di rappresentanza e strumenti per ripensare la partecipazione democratica».