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Truffa un anziano di Martina e gli sottrae 200mila euro: carabiniere finisce a processo

 
Alessandra Cannetiello

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Alessandra Cannetiello

Truffa un anziano di Martina e gli sottrae 200mila euro: carabiniere finisce a processo

Oltre alla circonvenzione di incapace, Antonio Spinelli risponde inoltre di peculato e autoriciclaggio

Giovedì 27 Marzo 2025, 11:02

MARTINA FRANCA - Finisce a processo il carabiniere 41enne Antonio Spinelli, in servizio a Martina Franca, arrestato dai colleghi il 30 dicembre scorso con l’accusa di aver raggirato un anziano con problemi psichici per sottrargli quasi 200mila euro. È stato infatti il pubblico ministero Marzia Castiglia a chiedere e ottenere il giudizio immediato per il 41enne, ma anche per la moglie Antonella Goffredo, per l’avvocato Fernando Rinaldi e infine per Natale Carbotti, vicino di casa dell’anziano truffato. Oltre alla circonvenzione di incapace di cui sono accusati i tre uomini, Spinelli risponde anche per il peculato d’uso continuato perché avrebbe utilizzato l’auto dei carabinieri mentre era in servizio per far visita all’anziano. Il 41enne, inoltre, è accusato di autoriciclaggio: dalle indagini della Polizia giudiziaria dei carabinieri era emerso infatti che con i 184mila euro sottratti alla vittima il brigadiere era riuscito non solo a estinguere mutui, prestiti e la cessione del quinto, ma aveva anche ripianato il fido dell’American Express, acquistato nuovi arredamenti e persino un box. Era inoltre venuta a galla la mole di scommesse online in cui Spinelli avrebbe investito 800mila euro in 3 anni che, al netto tra perdite e vincite, sarebbe costato al 41enne un indebitamento di circa 60mila euro.

Nei confronti dei due coniugi la procura aveva ipotizzato anche la truffa ai danni di un’altra coppia di anziani da cui avrebbero ricevuto la somma di 20mila euro sostenendo di essere in gravi difficoltà economiche, ma senza svelare di aver ottenuto poco prima il denaro dalla vittima. Un’ipotesi accusatoria che non è stata infine confermata nei loro confronti. Così come il reato di violenza privata, contestato inizialmente al 41enne per aver minacciato gli operatori della banca di una denuncia formale al loro rifiuto di effettuare il trasferimento del denaro frutto del raggiro. La vittima era infatti nell’occhio di una banca che aveva chiesto e ottenuto la restituzione di un risarcimento da 200mila euro al termine di una procedura civile: per gli investigatori, Spinelli e l’avvocato Rinaldi – quest’ultimo deve infatti difendersi dall’accusa di infedele patrocinio - avrebbero convinto a trasferire i 184mila euro sul conto corrente del militare proprio per evitare quel pignoramento. Operazione che verrà segnalata dal direttore di filiale come sospetta, dando il via così all’inchiesta.

Nei confronti della Goffredo l’accusa è di riciclaggio: secondo gli inquirenti Spinelli aveva infatti spostato parte del denaro sottratto sul conto della moglie e la donna aveva poi effettuato due bonifici sul conto corrente di un proprio familiare. La vittima era poi morta poco prima che scattassero le misure cautelari: l’uomo viveva da solo e in condizioni di estremo degrado.

Entro 15 giorni dalla notifica dell’atto gli imputati potranno chiedere attraverso i rispettivi difensori, tra cui gli avvocati Leonardo Conserva, Donato Muschio Schiavone, Gaetano Vitale e Francesco Zaccaria, di essere giudicati con il rito abbreviato.

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