Sabato 06 Settembre 2025 | 12:02

Violenza sessuale di gruppo a Massafra, chieste tre condanne per gli imputati

 
Alessandra Cannetiello

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Alessandra Cannetiello

Violenza sessuale di gruppo a Massafra, chieste tre condanne per gli imputati

L'episodio nella notte tra il 30 e il 31 agosto nelle campagne del Tarantino, ai danni di una 23enne. Chiesto anche un risarcimento di 700mila euro

Mercoledì 12 Marzo 2025, 14:29

14:56

MASSAFRA - Sono 3 le condanne richieste dalla pubblica accusa nei confronti dei tre uomini di Palagiano finiti in carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una 23enne la notte tra il 30 e il 31 agosto a Massafra. Al termine della sua requisitoria, il pm Salvatore Colella ha infatti chiesto 8 anni di carcere per i tre imputati, assistiti dagli avvocati Marcello Ferramosca, Fabrizio Lamanna, Michele Parisi e Gianluca Sebastio, che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Nel corso delle precedenti udienze, la vittima si è invece costituita parte civile attraverso l’avvocato Mary Angelini, quantificando la richiesta di risarcimento in 700mila euro. Oltre che per violenza sessuale di gruppo, i tre palagianesi devono rispondere anche dell’accusa di lesioni personali gravi: ad attivare il protocollo e richiedere l’intervento dei carabinieri erano stati i medici del Pronto Soccorso in cui si era fatta visitare la ragazza e che avevano confermato la presenza di lesioni coincidenti con le violenze sessuali. La vittima aveva infatti chiamato il fratello quella notte e, successivamente, ascoltata dai carabinieri aveva ricostruito quei momenti fornendo alcuni dettagli sull’auto che i tre presunti responsabili avevano utilizzato per portarla nella campagna di Massafra e abusare di lei.

Una testimonianza che era stata successivamente cristallizzata durante l’incidente probatorio chiesto dalla procura tarantina: la giovane tra le lacrime, aveva infatti confermato tutte le accuse nei confronti dei tre uomini. I difensori degli imputati, in quella circostanza, avevano tentato di smontare quel racconto, presentando alcuni elementi a riprova di una pregressa conoscenza della vittima con uno degli indagati. 

Ascoltata dai carabinieri la 23enne aveva spiegato che i tre uomini si erano offerti di accompagnare a casa lei e un'altra coppia di amici, ma dopo aver lasciato questi due invece di riportarla alla sua abitazione si erano diretti nella periferia massafrese e lì avevano messo in atto le violenze. «Da subito ho iniziato a piangere, arrivando a chiedere a uno dei tre di aiutarmi, ma senza ottenere alcun risultato, li sentivo solamente ridere» aveva proseguito quel resoconto agghiacciante.

La ragazza aveva poi aggiunto che quando infine le hanno permesso di tornare in auto, questi avrebbero provato a convincerla che si trattava di un’azione consensuale: «Perché piangi? Stavamo giocando» ha ripetuto uno di loro. Parole dette poco prima di abbandonarla seminuda a una certa distanza da casa.

Nel corso dell’interrogatorio di convalida, due dei palagianesi avevano scelto di rispondere alle domande del gip, negando quelle violenze. Una ricostruzione a cui il magistrato non aveva dato credito confermando per i tre uomini la custodia in carcere.

Nelle prossime settimane, al termine di eventuali repliche, sarà il giudice Giovanni Caroli a dover emettere infine sentenza.

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