TARANTO - Nella mattinata di ieri un detenuto di origini baresi, con fine pena nel 2032, si è reso protagonista dio un episodio di violenza nel carcere di Taranto, come denunciato dal sindacato di polizia penitenziaria Sappe. L'uomo, «svegliato» dalla battitura delle inferriate delle finestre che avviene dopo le 8 del mattino, si sarebbe arrabbiato per essere stato «disturbato» e avrebbe aggredito un agente, sbattendolo violentemente contro la porta blindata, procurandogli un trauma alla mano curata al pronto soccorso con prognosi di diversi giorni.
Il detenuto in questione non sarebbe nuovo a questi atti di violenza, tanto da aver girato quasi tutte le carceri pugliesi senza che l’amministrazione penitenziaria abbia mai preso un serio provvedimento nei suoi confronti. «Il SAPPE non si stancherà mai di denunciare la violenza in carcere che viene volutamente ignorata - si legge in una nota - e non indigna nessuno a partire dal presidente della Repubblica, perché oggi ilcarcere grazie a politiche demenziali che hanno distrutto ogni diritto per i detenuti che vogliono reinserirsi, ma che hanno dato forza ai delinquenti più violenti e prepotenti, è diventato ingestibile. Il SAPPE insieme ai poliziotti penitenziari sta valutando di organizzare delle forme di protesta molto dure, così come fatto dai colleghi francesi, al fine di mettere di fronte alle loro responsabilità le istituzioni».