TARANTO - Una condanna e 3 rinvii a giudizio: sono queste le richieste del pubblico ministero Marzia Castiglia nel corso dell’udienza preliminare che vede imputati un 39enne tarantino accusato del tentato omicidio dell’ex fidanzato della compagna, che deve ora rispondere di favoreggiamento e omissione di soccorso. Quest’ultima accusa grava anche su una coppia di ragazzi di 23 anni che quella notte di due anni fa si trovavano a bordo dell’auto su cui viaggiavano i due fidanzati.
Per il 39enne, assistito dall’avvocato Marcello Ferramosca, che ha scelto di essere giudicato in abbreviato, la pena chiesta dalla pubblica accusa è di 6 anni di carcere. Nelle scorse udienze, intanto, la vittima, un 40enne di Taranto che a seguito delle ferite ha riportato danni permanenti, si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Pasquale Di Natale quantificando in oltre 1 milione di euro la richiesta di danni. Alla base della violenza, una rivalità sentimentale. I fatti risalgono a luglio 2022: in quella occasione la 39enne era alla guida lungo la strada per Statte quando il suo ex fidanzato aveva intercettato la loro auto e si era messo al loro inseguimento. Con una manovra il suo ex era poi riuscito a bloccare la strada ai due fidanzati.
Sceso dalla sua macchina, il 40enne, brandendo un coltello a serramanico, aveva per primo colpito con due pugni al volto il 39enne e lo aveva poi ferito alla mano. Poi, raccolto il coltello che nella colluttazione era finito per terra, l’imputato, secondo l’accusa, si era infatti accanito colpendo con 17 coltellate l’ex della sua compagna provocando lesioni al torace, all’occhio e anche in altre parti del corpo. Dopo l’aggressione, il 39enne era infine risalito in macchina e l’auto era ripartita, lasciando l’uomo agonizzante. Con loro, come detto, c’erano anche due 23enni, assistiti dall’avvocato Dario Palmieri,
I due fidanzati, nel frattempo arrivati all’ospedale, avevano spiegato il perché di quelle ferite e la vittima era stata perciò raggiunta da un’ambulanza e trasportata d’urgenza in ospedale dove era stato sottoposto a diversi interventi chirurgici e messo in coma farmacologico a causa delle gravi ferite.
