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Taranto, violenza sessuale ad Halloween su una minorenne: si scava nei telefoni

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Taranto, violenza sessuale ad Halloween su una minorenne: si scava nei telefoni

Un 25enne indagato per violenza sessuale su minore: sequestrato lo smartphone

Martedì 26 Novembre 2024, 05:00

TARANTO - Potrebbero arrivare dall'analisi del telefono sequestrato dalla procura nuovi determinanti dettagli dell'inchiesta per violenza sessuale avviata dopo il racconto di una minorenne che ha denunciato gli abusi subiti in una discoteca di Taranto nella notte di Halloween.

Una storia venuta a galla già poche ore dopo i fatti, ma che in quei primi momenti non aveva portato a nessuna misura nei confronti del 25enne indicato dalla 17enne come l'autore di quelle violenze. Il giovane, nei giorni successivi, è stato però iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di violenza sessuale su minorenne e nei prossimi giorni, accompagnato dal suo difensore, l'avvocato Ignazio Dragone, sarà sentito dgli investigatori della Squadra mobile che indagano sulla vicenda. Sono stati proprio i poliziotti, diretti dal vice questore Luigi Vessio, nelle ore successive agli episodi ad acquisire i filmati di delle telecamere presenti all'interno del locale: l'anaisi di quei fotogrammi devono aver convinto gli inquirenti della presenza di elementi che possono al momento costituire un'accusa nei confronti del 25enne.

A questo si aggiunto anche la denuncia della 17enne e dei suoi familiari che nelle ore immediatamente successive ai fatti non aveva sporto querela.

I fatti, come detto, risalgono alla notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, quando l’adolescente era nella discoteca di una borgata del capoluogo ionico insieme con amici: in quel locale, tra musica e qualche drink, avrebbe avuto un approccio con un ragazzo di 25 anni. Un flirt avvenuto davanti agli amici di entrambi che, qualche ora dopo, si è trasformato in un vero e proprio «caso». Non è ancora chiaro cosa sia effettivamente avvenuto ma, qualche ora più tardi, la giovane è stata condotta al pronto soccorso dell’ospedale Santissima annunziata di Taranto dove immediatamente i medici hanno avviato una serie di controlli (il cosiddetto «kit stupro») per cercare i segni di quella violenza subita.

Poche ore il giovane fu convocato in Questura, ma al termine di un lungo interrogatorio, in mancanza in quel momento di una serie di elementi certi, fu rilasciato. Un punto non di poco conto visto che l’introduzione del «codice rosso», le nuove norme a tutela delle vittime di violenza, normalmente portano al fermo e alla detenzione dell'accusato. Ma come detto le indagini vanno avanti proprio alla ricerca di quegli elementi necessari per ricostruire esattamente cosa sia accaduto in quelle ore. Numerosi sono stati i testimoni ascoltati dai poliziotti da quel giorno e ora tocca agli inquirenti ricostruire la dinamica degli eventi

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