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Taranto, ricevono da un drone un chilo di droga e telefonini in cella: nei guai tre detenuti

 
Redazione Taranto

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La polizia penitenziaria ha individuato e smantellato una sorta di operazione di rifornimento illecito organizzato intorno all’istituto Carmelo Magli

Sabato 07 Settembre 2024, 10:24

10:27

TARANTO - Un chilo di droga e poi cellulari, caricabatteria e schede telefoniche: tutto recapitato in una cella con un drone. Sono tre i detenuti finiti nei guai all’interno del carcere di Taranto: la polizia penitenziaria ha infatti individuato e smantellato una sorta di operazione di rifornimento illecito organizzato intorno all’istituto Carmelo Magli di Taranto.

L’episodio è avvenuto intorno alle 22 del 10 agosto, ma è venuto a galla sono nelle scorse ore. Nonostante il buio e l’ora tarda, la prontezza del personale in servizio ha permesso di intercettare questa consegna. Gli agenti si sono infatti accorti del bottino recapitato ai carcerati, dopo aver sentito un ronzio in prossimità delle finestre di alcune celle. Affacciatosi alla finestra, il primo poliziotto avrebbe visto un drone avvicinarsi al blocco detentivo e ha quindi chiamato un collega: i due militari sono riusciti a vedere i tre detenuti ritirare la consegna dalla finestra. Un secondo drone è arrivato dopo pochi minuti e, anche in quel caso, la merce recuperata prontamente dai destinatari.

A quel punto, le forze dell’ordine hanno immediatamente attivato il protocollo di sicurezza, e allertato il personale di sorveglianza hanno effettuato una perquisizione improvvisa e colto sul fatto i tre carcerati.

All’interno degli involucri, oltre a 5 telefoni cellulari e a 6 simcard, hanno rinvenuto anche cavi usb per caricare i dispositivi elettronici. E soprattutto droga: i poliziotti hanno infatti sequestrato quasi un chilo di hashish e poi altri 40 grammi e 10 di marijuana: lo stupefacente era sistemato in diversi involucri tra panetti e dosi singole. Nei pacchi arrivati dalle finestre anche le bustine per il confezionamento della sostanza.

Ai tre detenuti, il tarantino Angelo Cava di 39 anni, il 31enne di Palo del Colle Vito Giuseppe Marcello e il 21 enne anch’egli di Palo del Colle Nicola Caputo, difesi rispettivamente dagli avvocati Fausto Soggia, Alfonso Amorese e Francesco Raso, il pubblico ministero Marco Colascilla Narducci contesta ora il reato di spaccio aggravato di droga e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione.

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