TARANTO - Gatti che scompaiono nel nulla, animali deceduti, centinaia di segnalazioni e un giudizio della magistratura di inadempienze contrattuali. Sono alcuni degli elementi critici che descrivono il servizio di soccorso, trasporto e ricovero dei gatti che il Comune di Taranto ha affidato a luglio scorso alla cooperativa Kratos che già negli anni scorsi aveva gestito l'attività e che da mesi è diventata bersaglio di aspre critiche da parte di associazioni animaliste e volontari.
Le accuse da parte di numerosi cittadini sono in particolare rivolte alle modalità con cui la cooperativa risponde alle segnalazioni fatte dai cittadini quando si denunciano la presenza di animali feriti o in difficoltà: il bando di gara, infatti, prevede che dopo la segnalazione un mezzo autorizzato e dotato di sistemi di soccorso arrivi sul posto con un veterinario che, dopo aver visitato il felino, decide se ricoverarlo in un ospedale convenzionato oppure curarlo sul posto. Stando a quanto numerosi volontari hanno raccontato alla Gazzetta, però, qualcosa proprio non funziona. Le segnalazioni inviate al Comune attraverso mail e pec, parlano infatti di mezzi privi di qualunque autorizzazione e, soprattutto, senza alcun veterinario a bordo. Non solo. Sono diversi i casi segnalati che parlano di animali feriti prelevati, ma mai giunti in ospedale: animali che svaniscono nel nulla fino a quanto i cittadini chiedono di conoscere le condizioni di salute dei felini scoprendo che magari sono finiti in stanze bollenti senza alcuna tutela o addirittura sono deceduti perchè dimenticati in ambulanza. Alla nostra redazione sono giunte decine e decine di mail che raccontano storie sostanzialmente simili: per i volontari gli animali non vengono portati in ospedale perché le spese di cura dei gatti sono a cura della Kratos. In definitiva gli animali verrebbero prelevati dopo la segnalazione e poi il silenzio.
La storia era esplosa già a metà luglio quando su spinta di alcuni animalisti il Comune dovette intervenire perché circa 20 gatti erano stati “ricoverati” in una stanza del canile comunale in cui la temperatura sfiorava i 40 gradi: l'intervento del veterinario portò poi circa una dozzina di quei gatti in ospedale e di questi uno morì poco dopo. Per quella vicenda, seguita dall'emittente Antenna Sud, l'assessora all'ambiente Stefania Fornaro spiegò che si trattava innanzitutto di un vuoto normativo visto che la Regione Puglia non hai mai dato il via alla costituzione dei “gattili”, ma spiegò che la gara per la gestione dei canili comprendeva anche la possibilità di sistemare temporaneamente dei gatti in ambienti delle strutture comunali gestiti dalla Kratos. L'esponente della giunta Melucci annunciò inoltre di aver formalizzato una contestazione alla cooperativa e di aver avviato convenzioni con associazioni per poter ospitare i gatti che, dopo le dimissioni dalla clinica veterinaria, non posso essere messi nuovamente sul territorio perché devono seguire una terapia farmacologica. Un accordo che oggi è quasi completo: «Ho portato in Giunta - ha spiegato Stefania Fornaro - proprio la settimana scorsa uno schema di convenzione da sottoscrivere con le associazioni nella speranza di poter risolvere in parte la questione ma, ormai prendiamo atto che il problema è a monte. Come assessore ricevo chiamate ad ogni ora e in alcuni casi mi sono anche finta una cittadina ordinaria e ho chiamato il numero verde per verificarne la funzionalità».
E in effetti a distanza di un mese da quella vicenda, però, la storia non è cambiata. Le segnalazioni continuano a piovere e i gatti scomparire. Alla Gazzetta, l'assessora Fornaro ha confermato la situazione particolarmente critica e ha annunciato che nei prossimi giorni sarà presentata alla cooperativa una seconda contestazione formale: «Fin dalla prima settimana dall’avvio del nuovo contratto abbiamo rilevato delle criticità nell’esecuzione del servizio proprio con riferimento ai gatti. Abbiamo chiesto chiarimenti e immediatamente come Direzione ambiente elevato la prima contestazione con il pagamento di una sanzione come previsto dal contratto in essere. La scorsa settimana siamo venuti a conoscenza di ulteriori “presunte omissioni” e il direttore che segue l'esecuzione del contratto ha richiesto immediatamente di ricevere chiarimenti entro 5 giorni. Lunedì la direzione verificherà la ricezione di quanto richiesto e deciderà se elevare una ulteriore contestazione con annessa sanzione». Una nuova tegola per la Kratos che potrebbe portare il comune anche a valutare la possibilità di risolvere il contratto.
Infine la Gazzetta ha scoperto inoltre che anche la gestione negli anni precedenti era stata particolarmente discussa finendo anche sui tavoli della magistratura.
In particolare un esposto di un'associazione animalista aveva portato all'apertura di un'indagine per rifiuto d'atti d'ufficio: al termine dell'inchiesta, però, la procura aveva ritenuto che non vi erano elementi per sostenere un procedimento penale, ma aveva bollato la condotta della cooperativa come «inadempimento contrattuale». Anche il gip nel confermare l'assenza di reati sostenibili in giudizio aveva comunque rimarcato che il caso possa rientrare astrattamente nell'ipotesi del rifiuto di atti di ufficio visto che il servizio di pronto soccorso e recupero di gatti incidentati, aggiudicato la cooperativa Cratos, è sostanzialmente “un servizio pubblico”. Un provvedimento che risale a maggio 2024, poche settimane prima che la Kratos si aggiudicasse il nuovo bando di gara. E qualche mese dopo il coinvolgimento della cooperativa nell'inchiesta “Golden System” sulla gestione del racket all'interno di cimiteri di Taranto.