CASTELLANETA - Un grosso tufo scagliato con violenza all’interno dell’abitacolo della sua automobile: triste scoperta di buon mattino per il consigliere comunale di opposizione Walter Rochira. Ignoti, infatti, hanno colpito nel cuore della notte: vetri in frantumi e vettura vandalizzata tra lunedì 12 e martedì 13 agosto.
La Mini Cooper nera del consigliere eletto tra le fila della civica “Buongiorno Castellaneta” era parcheggiata come spesso accade in via del Mercato, nei pressi della sua abitazione.
«Per la mia pacatezza e per il mio modo di pormi, non solo in politica ma nella vita di tutti i giorni, credo di non meritare tutto questo» ha ammesso Rochira, visibilmente amareggiato. «Sono anche basito – ha aggiunto l’ex consigliere provinciale di centrodestra - e invito tutti a un’attenta riflessione affinché quanto accaduto al sottoscritto non si ripeta ancora per il bene e l’immagine di Castellaneta. Credo che la nostra cittadina meriti attenzione per altre motivazioni molto più importanti di queste. Continuiamo a volerci bene come sempre».
Su quanto accaduto è stata sporta denuncia contro ignoti. Indagano i carabinieri della stazione di Castellaneta attualmente impegnati a visionare i filmati delle numerose telecamere di proprietà delle attività commerciali presenti in zona.
Per Rochira torna a materializzarsi l’incubo degli atti vandalici: nel 2015, quando sedeva tra i banchi della maggioranza, subì due atti intimidatori nel giro di tre giorni: prima ingenti danni al parabrezza della sua vecchia auto costrinsero il consigliere a trasportarla in un’autocarrozzeria. Qualche giorno dopo, invece, quando il mezzo era parcheggiato proprio nei pressi di quell’officina, ignoti appiccarono un incendio in strada e distrussero tutto. Per quest’ultimo episodio e per un gesto analogo compiuto ai danni dell’allora sindaco di Castellaneta Giovanni Gugliotti, si espose anche il mondo della politica regionale e nazionale: con un’interrogazione parlamentare urgente rivolta all’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano, i deputati pugliesi dell’epoca Gianfranco Chiarelli, Roberto Marti, Nicola Ciracì, Antonio Distaso, Rocco Palese, Benedetto Fucci e Nuccio Altieri chiesero provvedimenti mirati per adeguare gli organici delle forze di polizia e interventi straordinari per garantire il ripristino della legalità in provincia di Taranto.