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Taranto, 2 test di gravidanza fatti alla dodicenne dopo l’ennesimo abuso

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Abusi su una ragazzina due condanne a Taranto

Le parole del gip: «Ha dato sfogo ai propri istinti sessuali nei confronti di un soggetto vulnerabile»

Giovedì 16 Maggio 2024, 07:33

23 Luglio 2024, 17:25

TARANTO - È stata costretta a sottoporsi per due volte a un test di gravidanza la 12enne vittima di violenza sessuale compiuta dal 46enne farmacista tarantino finito nei giorni scorsi agli arresti domiciliari. È l’ultimo inquietante dettaglio che emerge dalle carte dell’inchiesta condotta dal pubblico ministero Marzia Castiglia che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla bambina nel corso del 2023.

Stando a quanto contenuto nei documenti, infatti, l’uomo avrebbe acquistato due test in farmacia e poi avrebbe chiesto alla 12enne di eseguirli dopo un atto sessuale che pur non essendo completo, aveva spaventato la bambina al punto da causarle anche un ritardo nel ciclo mestruale. Un dettaglio raccontato dalla stessa vittima agli investigatori, ma non solo: a confermare quegli episodi sono stati anche alcuni familiari della bambina e la sua insegnate di italiano. Tutte le persone che erano riuscite a raccogliere le rivelazioni, quindi, hanno offerto una versione dei fatti perfettamente corrispondente a quella che la piccola ha poi svelato agli inquirenti. Il riscontro finale è stato poi quello delle chat estrapolate dal telefono della vittima che secondo il gip Giovanni Caroli «comprovano la fitta rete di contatti» e «il tono suadente ed intimo costantemente da questi proposto in essere nei dialoghi»: per il giudice infatti quelle conversazioni confermano «la natura sentimentale (quantomeno apparente) dell'approccio dell'indagato» che si sono concretizzati in una «violenta intrusione nella sfera più intima della sessualità della minore». In realtà, l'indagato «innanzitutto strumentalizzava la relazione del figlio con la coetanea» per «guadagnare occasioni di interazione, si accattivava la benevolenza di lei con apprezzamenti fisici e con frequenti regali di valore non esiguo (ciascuno del valore anche superiore alle 100 euro), tentava di indurre in lei desiderio sessuale». Come svelato ieri dalla Gazzetta, l’uomo donava sistematicamente giochi, album, biglietti per i concerti, ma non solo. Il 46enne avrebbe più volte fatto doni anche costosi alla bambina: un telefono per il suo compleanno, i giocattoli da collezione «Funko Pop» in edizione limitata che costavano anche 100 euro oppure modellini delle macchine particolarmente ricercati che potevano costare fino a 200 euro. Una serie di omaggi che, secondo quanto svelato dalla piccola ai poliziotti, l’uomo spacciava per regali fatti dal figlio in occasione di un nuovo mese di fidanzamento, ma invitava la bambina a dire ai suoi genitori che costavano poco per non insospettirli.

Per il pm Castiglia, il 46enne ha dimostrato di «non essere un soggetto in grado di contenere i propri istinti sessuali, non esitando a darvi sfogo nei confronti di una minore in condizione di particolare vulnerabilità» e quindi esiste il pericolo che lasciato libero potrebbe compiere reati simili o «ancora più gravi». A questi si aggiunge anche il pericolo che possa avvicinare la bambina per farla ritrattare o comunque per inquinare le prove. Ipotesi condivise dal gip Caroli che lo ha posto ai domiciliari. Nelle prossime ore, infine, gli avvocati Nicola Ciaccia e Fausto Soggia dovranno decidere se ricorrere o meno al riesame per chiedere la revoca degli arresti.

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