Verso il 2026
Stadio Taranto, vie da espropriare per realizzare i parcheggi
L’ipotesi nell’ambito del progetto per il restyling dello «Iacovone». Secondo i confronti tecnici avuti tra il commissario Ferrarese e il Comune, l’importo potrebbe oscillare sui 28 milioni
TARANTO - Uno stadio moderno è tale non solo se è confortevole e sicuro al suo interno, ma anche (se non soprattutto) se offre determinati servizi all’esterno dell’impianto sportivo. È questa la teoria, evidentemente, che sta alla base dei recenti confronti tecnici sullo «Iacovone» tra il commissario per i Giochi del Mediterraneo, il Comune di Taranto e gli esperti di «Sport e Salute». E quando si parla della necessità di garantire servizi esterni, si pensa immediatamente ai parcheggi. Che non ci sono e che vanno realizzati.
Già, su questo si è un po’ tutti d’accordo. Ma dove e come? In effetti, in quella sorta di vallata urbana che insiste in una zona a rischio di dissesto idrogeologico, non esiste un’area che possa ospitare le auto dei tifosi. Occorrono, dunque, delle soluzioni che però inevitabilmente incideranno sulla viabilità della zona. Che, per dirla tutta, già verrà penalizzata nei 18 - 22 mesi previsti per l’esecuzione del restyling previsto per i Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026». Un ideale asterisco va inserito subito dopo questo ragionamento: indipendentemente dai Giochi e dai lavori che li precederanno, normalmente, quando gioca il Taranto Fc in casa la viabilità di quell’area ne risente (citofonare ai residenti per avere conferma).
E allora, che fare? Per la cronaca, all’interno del cosiddetto Documento di indirizzo alla progettazione (Dip), i tecnici comunali avevano già inserito, anzi indicato, la strada da percorrere che passa, ad esempio, dall’utilizzo di via Iacovone (la strada che scorre davanti all’ingresso della Tribuna) per realizzare dei posti auto. In quest’ipotesi, naturalmente, questo tratto verrebbe poi interdetto alla viabilità cittadina. Ma non solo. Altri parcheggi da mettere a disposizione per i supporters che si recheranno nel «nuovo Iacovone», inoltre, potrebbero essere creati in via lago di Como (direzione stadio) e anche su alcuni terreni ubicati in via Ancona nell’area immediatamente successiva al distretto sanitario dell’Asl.
Intanto, a partire da oggi, probabilmente, i tecnici dell’agenzia «Sport e Salute» si metteranno materialmente al lavoro per redigere in tempi stretti la progettazione necessaria per poter poi bandire la gara di appalto per la realizzazione degli interventi. Che, secondo una prima stima, dovrebbero ammontare intorno ai 28 milioni di euro.
L’obiettivo del commissario governativo, nonché presidente del Comitato organizzatore locale, Massimo Ferrarese, è quello di indire il bando entro maggio in modo da poter poi aprire il cantiere entro la fine dell’anno (tra novembre e dicembre). Per accelerare i tempi, infine, il progetto verrà stralciato in due lotti. Quello per la demolizione dell’anello inferiore dei quattro settori dello «Iacovone» avrà un percorso autonomo, in modo da accendere i motori delle ruspe tra la primavera e l’estate.