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Ex Ilva, a Taranto l'assemblea dei sindacati davanti alla direzione. «No ad accordi segreti con Mittal»

 
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Ex Ilva, a Taranto l'assemblea dei sindacati davanti alla direzione

Fim, Fiom e Uilm decidono le iniziative da intraprendere per sensibilizzare ulteriormente il Governo, affinché dia risposte concrete ai lavoratori

Lunedì 20 Novembre 2023, 09:24

12:58

TARANTO - Oggi nello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto è in corso l'assemblea indetta da Fim, Fiom e Uilm davanti alla direzione, dopo un corteo interno alla fabbrica, per decidere ulteriori iniziative di mobilitazione delle quali si era parlato in occasione dell’incontro del 20 ottobre scorso a Palazzo Chigi. Era stato infatti annunciato uno sciopero in tutto il gruppo entro il 23 novembre, giorno in cui è fissata l’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia. Il socio di maggioranza ArcelorMittal dovrà decidere se partecipare alla ricapitalizzazione di emergenza per pagare le forniture di gas e far fronte alle esigenze di liquidità più immediate.

«Il governo - sottolinea Valerio D’Alò, responsabile nazionale Siderurgia della Fim Cisl - ci parli chiaramente dei contenuti della trattativa con ArcelorMittal. No ad un secondo accordo segreto, l’intero gruppo ha bisogno di rilancio, non di ammortizzatori sociali». Nel corso dell’assemblea, Fim, Fiom e Uilm «decideranno - aggiunge D’Alò - le iniziative da intraprendere per sensibilizzare ulteriormente il governo, affinché dia risposte concrete ai lavoratori di Acciaierie d’Italia, Ilva in As, Appalto e Indotto, nonché ai cittadini di Taranto, in termini di lavoro, salvaguardia dell’ambiente e salute»

Le sigle sindacali chiedono «il cambio della governance - afferma il segretario della Fiom Cgil ionica Francesco Brigati - ed una giusta transizione ecologica e sociale. Il governo Meloni apra un serio confronto con le organizzazioni sindacali, diversamente continueremo nelle mobilitazioni per impedire la chiusura dello stabilimento siderurgico. Bisogna cambiare la governance per garantire il rilancio produttivo, l’occupazione e l'ambiente».

PRISCIANO (FIM): NO AD ACCORDI SEGRETI CON MITTAL

«Abbiamo condiviso con i lavoratori l’opportunità di spostare l’assemblea dal consiglio di fabbrica alla direzione di Acciaierie d’Italia. Un modo per manifestare il disagio degli stessi lavoratori, quello che devono sopportare all’interno dello stabilimento. L’azienda parla di una fabbrica più pulita, una fabbrica più potente, una fabbrica messa bene: non è così». Lo afferma Biagio Prisciano, segretario generale aggiunto della Fim Cisl di Taranto a margine dell’assemblea di Fim, Fiom e Uilm davanti agli uffici della direzione dello stabilimento siderurgico di Taranto. «Come organizzazioni sindacali - aggiunge - diciamo da mesi che bisogna arrivare al cambio della governance, bisogna far ripartire lo stabilimento attraverso gli investimenti, far rientrare il personale della manutenzione». «Questo governo - conclude Prisciano - non faccia accordi segreti nella stanza dei bottoni ma si riunisca con le organizzazioni sindacali affinché si possa mettere fine a una trattativa che dura da troppo tempo e rappresenta la vergogna del Paese Italia».

«Dopo l’ultimo incontro a Palazzo Chigi del 9 novembre scorso avevamo dichiarato un altro sciopero entro il 23 novembre, ma siccome abbiamo già fatto uno sciopero di ventiquattro ore il 27 settembre e uno il 20 ottobre e in questo momento sappiamo quanto è complicato chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori, andremo noi organizzazioni sindacali a Milano giovedì prossimo per l’assemblea di Acciaierie d’Italia. Lì ci saranno sia il soggetto pubblico che il soggetto privato». Lo ha detto il segretario generale della Uilm di Taranto Davide Sperti intervenendo nel corso dell’assemblea dei lavoratori nello stabilimento ionico. Il riferimento è al presidio presso la direzione di Acciaierie in viale Certosa a Milano, dalle 10.30 alle 13.00, che era stato annunciato dalle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uillm «per indurre AdI a compiere scelte che rilancino l’azienda con investimenti industriali e ambientali».

FIOM, GOVERNO PROMETTEVA MAGGIORANZA INVITALIA

«Qui c'è una inversione di tendenza da parte del governo perchè il ministro Urso il 19 gennaio scorso aveva detto che ci sarebbe stato un aumento di capitale da parte di Invitalia al 62% e ArcelorMittal sarebbe passato in minoranza al 38%. Poi si è avuta notizia del memorandum che hanno messo in piedi insieme al ministro Fitto e Invitalia non è stata nemmeno coinvolta. Abbiamo detto che l'unica soluzione è cambiare la governance di questo stabilimento, di questa acciaieria, se davvero si vuole fare la transizione ecologica». Lo ha dichiarato il segretario generale della Fiom Cgil di Taranto intervenendo durante l’assemblea davanti alla direzione dello stabilimento siderurgico di Taranto. «L'amministratore delegato Lucia Morselli - ha aggiunto - durante il convegno sulla decarbonizzazione dei giorni scorsi ha affermato: va bene, facciamo tutto, ma chi paga? Come a dire che ancora una volta ArcelorMittal non ha nessuna intenzione di mettere risorse per la transizione ecologica e per rilanciare questo stabilimento».
Brigati ha ricordato «la lettera da parte del Ministero del Lavoro che ha detto chiaramente ad ArcelorMittal che c'è troppa cassaintegrazione, cosa da noi denunciata. Non ci sono più programmazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. S'interviene semplicemente a pronto intervento. Il problema sicurezza è all’ordine del giorno».
Fim, Fiom e Uilm intanto hanno comunicato all’azienda la sospensione di altre assemblee inizialmente programmate per i prossimi giorni «vista l’iniziativa nazionale di presidio programmata per il 23 novembre presso la direzione Adi in viale Certosa a Milano, in concomitanza con l’assemblea dei soci»

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