Sabato 06 Settembre 2025 | 18:52

Taranto, scacco ai signori dello spaccio: 11 arresti e 35 indagati - I NOMI -

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Taranto, riacciuffato dalla Polizia evaso da arresti domiciliari

Polizia in azione a Taranto

Operazione all'alba di questa mattina. In nove sono finiti in carcere, due ai domiciliari. Nel gruppo anche una donna. Tra i reati anche estorsioni e usura

Mercoledì 25 Ottobre 2023, 08:43

12:51

TARANTO - Nel corso delle prime ore della giornata odierna, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal gip Francesco Maccagnano, su richiesta del pm Enrico Bruschi che ha coordinato l’indagine della Squadra Mobile, nei confronti di 12 indagati, gravemente indiziati dei reati di illecita cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, oltre che di un episodio di detenzione e porto di arma comune da sparo, nonché dei reati di estorsione ed usura.

Sono 12 i destinatari di misura cautelare: 9 in carcere, due ai domiciliari e uno con obbligo di presentazione alla polizia. In carcere sono finiti Cataldo Volpe, Cosimo De Giorgio Francesco Leone, Egidio Taurino, Francesco Tortella Francesco, Alessio Cassese, Vincenzo Di Bello, Francesco Palumbo e Davide Minosa.

Gli arresti domiciliari sono invece stati disposti per Graziano Pignatelli e Cosimo Maiorino e infine per una donna, Simona Fontana, è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il gruppo gestiva una fiorente piazza di spaccio tra via Mediterranea e la nella zona di Tramontone. a Taranto: ed è per questo che l’inchiesta aveva come nome in codice “Mediterranea”.

Complessivamente gli indagati nell’inchiesta sono 35: nel corso dell’intera attività investigativa, sono invece stati tratti in arresto sei soggetti indagati per detenzione di sostanza stupefacente destinata allo spaccio e sequestrato oltre 6 kg di droga, tra hashish e cocaina.

Ciascun indagato aveva un preciso ruolo: spacciatore, vedetta, custode della droga, corriere. Le indagini sono state avviate dopo l’arresto di cinque persone, nel febbraio del 2019, a seguito di una sparatoria avvenuta due mesi prima all’interno di una Kebabberia di Talsano. Proprio gli approfondimenti su uno dei presunti responsabili, Cataldo Volpe, oggi 45enne, che al momento dell’esecuzione della misura era già in carcere per altra causa, avrebbe consentito di svelare lo spaccio di sostanze stupefacenti che interessava, principalmente, i cortili del complesso edilizio di via Mediterraneo 81.

Nello specifico è emerso che uno degli arrestati gestiva una fiorente attività di spaccio all’interno del suo appartamento e che, durante la carcerazione, la stessa attività illecita veniva svolta dalla moglie e dal figlio. Quotidianamente, decine di "clienti» si approvvigionavano di dosi di cocaina, marijuana ed hascisc, rivolgendosi a qualunque ora del giorno e della notte ai propri pusher. L’attività è proseguita anche nel periodo dell’emergenza pandemica quando, oltre allo spaccio sul posto, gli indagati, per venire incontro alle difficoltà di spostamento degli assuntori, facevano consegne a domicilio a prezzi maggiorati.

Le indagini hanno fatto inoltre emergere lo spessore criminale del gruppo che, in caso di ritardo nei pagamenti da parte degli consumatori, ricorrevano a violenza e minacce. Tratti comuni a gran parte degli indagati erano, inoltre, il reimpiego dei profitti dello spaccio in un’abusiva attività creditizia che, almeno in un caso, ha assunto le caratteristiche della vera e propria usura, nonché la disponibilità di armi. 

A partire da domani, gli indagati, assistiti tra gli altri dagli avvocato Andrea e Salvatore Maggio e Pasquale Blasi, dovranno comparire dinanzi al gip Maccagnano per l'interrogatorio di garanzia e decidere se rispondere alle domande del magistrato e fornire la propria versione dei fatti oppure avvalersi della facoltà di nn rispondere.

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