TARANTO - Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026», altre novità in arrivo. Che, da quel che risulta alla Gazzetta, potrebbero concretizzarsi già nella tarda mattinata di oggi al termine di un confronto tecnico tra la struttura commissariale e gli uffici del Comune. La riunione, in particolare, dovrebbe servire per aggiornare l’elenco degli impianti sportivi che dovranno essere utilizzati nella manifestazione internazionale in programma tra 2 anni e 8 mesi a Taranto e in altri 23 comuni compresi tra la provincia ionica ma anche in quelle di Brindisi, Lecce e Bari. Si tratta del cosiddetto masterplan che era stato presentato al Comitato internazionale per i Giochi del Mediterraneo (Cijm) nel mese di agosto del 2019, al momento della candidatura, e che poi era stato aggiornato a novembre del 2022 in seguito alla richiesta di documenti avanzata dal ministro Fitto ai rappresentanti del Comitato organizzatore locale (Col) presieduto dal sindaco Melucci e diretto da Elio Sannicandro (Asset Puglia).
Al termine della riunione prevista per oggi, molto probabilmente, il commissario governativo Ferrarese invierà tutti gli atti a Palazzo Chigi per chiedere (e ottenere) l’approvazione definitiva degli interventi. Il tutto, quindi, dovrebbe avvenire entro e non oltre l’inizio della prossima settimana. E in questo contesto, Ferrarese dovrebbe richiedere risorse finanziarie aggiuntive a quelle sinora stanziate dai governi precedenti (150 milioni di euro). Già, ma in che termini il commissario potrebbe battere cassa di fronte al ministro Giorgetti, custode dei delicati equilibri del Mef? E di quanto potrebbe essere incrementata la dote rispetto a quella sinora a disposizione? È davvero difficile rispondere a quest’interrogativo con precisione e, per questa ragione, ci si deve ovviamente muovere sul fragile terreno delle ipotesi. Che potrebbe fissare in ulteriori 120 milioni di euro la quota di risorse pubbliche da destinare ai Giochi 2026 di Taranto (di questi, almeno 40 - 50 servirebbero per la cosiddetta ospitalità degli atleti e delle federazioni ma anche dei giornalisti e degli spettatori). Intanto, però, il tempo corre. Anzi, stringe. E per evitare di andare in affanno, secondo alcune indiscrezioni, la struttura commissariale e i tecnici del Comune di Taranto potrebbero anche stralciare alcune parti dai progetti più importanti. Chiaro, anzi esplicito, il riferimento al restyling dello «Iacovone» e allo stadio del nuoto.
Ora, se è vero che la demolizione parziale dell’impianto del rione Salinella (solo gli anelli inferiori) farà guadagnare tempo rispetto ad un abbattimento totale della struttura, bisogna ugualmente spingere sull’acceleratore. E, dunque, la copertura dello stadio potrebbe anche essere realizzata successivamente. Del resto, la priorità è quella di avere un impianto (praticamente) nuovo, da 23mila 500 posti e sicuro. La copertura, se necessario, può anche attendere. E, infine, sempre per rispettare il fattore «T» come tempo (e anche magari in questo caso per contenere i costi), lo stadio del nuoto potrebbe avere subito solo la piscina coperta (costo stimato 22 - 24 milioni) rinviando ad una fase successiva quella scoperta (12 milioni, per un totale di 36).