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Taranto, 67 licenziamenti all'Amiu: il «no» dei sindacati

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, 67 licenziamenti all'Amiu:  il «no» dei sindacati

Mercoledì i lavoratori in assemblea. Dalle 10 alle 14, si riuniranno davanti a Palazzo di Città per protestare contro l’avvio da parte dell’azienda delle procedure di licenziamento per 67 lavoratori

Sabato 30 Settembre 2023, 14:03

14:15

TARANTO - Crisi Amiu, mercoledì i lavoratori si riuniranno in assemblea. E lo faranno, in particolare, nelle ultime due ore di ogni turno. Inoltre, dalle ore 10 alle 14, si riuniranno nel piazzale antistante Palazzo di Città per protestare contro l’avvio da parte dell’azienda delle procedure di licenziamento per 67 lavoratori. Che, da un lato, secondo la tesi aziendale almeno, svolgono attività non coperte (attualmente) dal contratto di servizio vigente e, dall’altro, non sono considerati più produttivi e funzionali alle esigenze di Kyma Ambientali. Si tratterebbe di addetti che, a causa di patologie accertate, non sono in grado di eseguire servizi fisicamente pesanti e quindi sono impegnati in compiti di guardiania o in attività simili. In base a quanto prevede la legge sui licenziamenti collettivi, appena i sindacati riceveranno la comunicazione in maniera formale si aprirà un tavolo di confronto negli uffici della Direzione territoriale del lavoro.

Intanto, sul fronte interno, ovvero per quel che riguarda la riunione del cda di Kyma Ambiente, ieri l’esecutivo dell’azienda d’igiene urbana controllata dal Comune ha prorogato per 4 mesi il contratto dei 21 lavoratori che, negli anni scorsi, sono stati impiegati (prima della momentanea chiusura) al centro di preselezione della raccolta differenziata ubicato in contrada Pasquinelli. La proroga, però, è funzionale all’indizione di una gara di appalto per la gestione del centro. Infine, da quel che risulta alla Gazzetta, il neoconsigliere di amministrazione Nicola Infesta, in apertura della riunione del cda, ha annunciato che rinuncerà a percepire l’indennità prevista per i componenti dell’organismo societario. Il motivo? Infesta, che peraltro svolge anche attività sindacale, ha fatto questa scelta per non gravare sul bilancio dell’Amiu. Che, dati del 2022 alla mano, è in rosso di 3,2 milioni.

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