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Taranto, false domande per regolarizzare migranti: due arresti

 
Redazione online

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Un amministratore di sostegno avrebbe fatto comparire i suoi assistiti quali datori di lavoro degli irregolari. Nei guai anche il legale rappresentante di un'agenzia di badanti

Lunedì 03 Luglio 2023, 09:10

12:45

TARANTO - In due agli arresti per aver falsificato domande e agevolato i migranti. La Polizia di Stato coordinata dalla Procura, ha posto ai domiciliari i due: uno ritenuto responsabile, in concorso, dei reati di peculato, favoreggiamento aggravato dalla permanenza illegale di cittadini stranieri irregolari nel territorio tarantino, falso in atto pubblico commesso da P.U., falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e tentata truffa in concorso per il conseguimento di erogazioni pubbliche. L'altro risponde invece di peculato in concorso con il primo.

Le indagini sono scaturite da alcune verifiche, eseguite dall'Ufficio Immigrazione della Questura di Taranto sulle richieste di regolarizzazione di cittadini stranieri, presenti sul territorio.

L'attenzione si è soffermata su un gruppo di istanze che sembravano avere un'unica regia. Infatti, in questo gruppo di richieste compariva l'erronea indicazione della nazionalità dei lavoratori (Cina Repubblica Nazionale Taiwan anziché Repubblica popolare Cinese). Inoltre, in quasi tutte le domande, i presunti datori di lavoro avevano una età avanzata o un deficit psicofisico. In particolare, èla polizia ha scoperto che uno degli arrestati era l'amministratore di sostegno di tutti i datori di lavoro che avevano presentato istanze di emersione dal lavoro nero per l’anno 2020.

Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile, sarebbero state create false pratiche di emersione dal lavoro nero con l’appropriazione, talvolta, di somme di denaro dei soggetti amministrati.
Il secondo arrestato, legale rappresentante di un’agenzia di badanti, avrebbe ricevuto indebitamente ed in più tranche sul suo conto corrente personale un’ingente cifra, distratta dal conto corrente di suoi amministrati.

La polizia ha indagato anche 14 cittadini cinesi che in concorso con altre persone non ancora identificate e l'amministratore di sostegno del datore di lavoro, venivano indicati nelle pratiche di emersione del lavoro irregolare come finti badanti al fine di conseguire il permesso di soggiorno e/o erogazioni da parte dello Stato.

Nell'ordinanza il gip di Taranto, accogliendo la tesi del pm, ha sottolineato come i due indagati «abbiano manifestato una camaleontica capacità di dissimulare i propri intenti criminali, celandosi dietro le vesti di soggetti dediti ad attività connotate quasi esclusivamente da spirito filantropico e altruismo disinteressato».

All'amministratore di sostegno i sono stati anche sequestrati rispettivamente 24mila euro; 14mila all'altro indagato; un sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta, anche per equivalente, delle somme indebitamente percepite.

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