TARANTO - La mancanza di anestesisti per i reparti di Chirurgia, le difficoltà del Pronto soccorso, lo smembramento di Oculistica sono solo alcune delle problematiche messe in luce dalle pagine sulla situazione della sanità tarantina contenute nel «Rapporto civico sulla salute 2023» del Tribunale per i diritti del malato, approvato dal Ministero della salute e pubblicato l’11 di maggio scorso.
«Il Covid ha messo in evidenza tutta la fragilità del sistema sanitario ad ogni livello ancor più di a Taranto» inizia così il report. Una fotografia della situazione sanitaria del 2022 che ha confermato che a pagare le spese della pandemia sia stata innanzitutto la prevenzione. Nel territorio ionico, come nel resto d’Italia, sono diventate interminabili le liste d’attesa per controlli e visite a volte anche urgenti. Una problematica che il report, redatto da Cittadinanzattiva Puglia, imputa ai Cup «punto debole di tutto il sistema delle prenotazioni». Una problematica che toccherebbe tanto gli sportelli, quanto i call center difficili da contattare. Ciò che emerge è una sostanziale carenza di risposte per le prenotazioni «non sempre confacenti alle esigenze dei pazienti nei tempi previsti». A questo riguardo, Cittadinanzattiva denuncia in particolare quello che definisce «il fenomeno delle agende chiuse», sottolineando che si tratta di una violazione di legge, perché prenotando una visita o un esame, un cittadino ha diritto a ricevere una data, mentre nell’ultimo anno molti si sono sentiti rispondere che «non c’è una data disponibile». Un dato ereditato dalla pandemia, secondo Silvana Stanzione, presidente del Tribunale dei diritti del malato di Cittadinanzattiva Puglia. Pandemia da Covid che ha richiesto la creazione di un reparto specifico all’Ospedale Moscati, oltre al quale è rimasto solo il reparto di oncologia. Una decisione che ha portato a spezzettare e spostare reparti come Oculistica, diviso tra Massafra, Martina e il Santissima Annunziata e che, nonostante l’emergenza sia terminata, non è stato riportato nella sua sede. «La situazione è peggiorata anche dal punto di vista logistico -conferma Stanzione. Oculistica era il fiore all’occhiello dell’Asl di Taranto, perché c’erano le risposte giuste, si facevano anche interventi di una certa importanza. Ora si continuano a fare, ma il primario è costretto ad andare da Massafra a Martina e all’ospedale di Taranto, con uno spreco di energie».
Un altro punto dolente nel report è il Pronto soccorso, la cui ristrutturazione ha portato dei miglioramenti come l’integrazione della guardia medica, che funge da filtro per evitare che diventi impossibile il soccorso a chi ne ha realmente bisogno. Ma ha anche lasciato delle criticità come il codice rosso che resta al triage più del dovuto. «La verità è che abbiamo un servizio di 118 che arriva a casa delle persone con l’ambulanza senza che a bordo ci siano medico e infermiere -spiega la presidente. Chiunque viene portato in ospedale e questo intasa le corsie». Cittadinanzattiva ha più volte consigliato il modello francese o tedesco che prevede la presenza di infermiere e medico sull’ambulanza per stabilizzare il paziente già alla chiamata, evitando di portare al pronto soccorso chi non ha reale necessità. Ma ci sono altri reparti in cui la macchina si inceppa: Ortopedia e Neurochirurgia, dai dati raccolti per il report. necessitano di una nuova ri-organizzazione. «Molti pazienti sono in attesa di un intervento programmato dal 2019 -si legge sul report- non si ha chiarezza della lista d’attesa perché il reparto si trincera sulla necessità e sulla esiguità di medici anestesisti». La mancanza di anestesisti è un dato reale confermato anche da Stanzione «questo è il problema più serio che abbiamo riscontrato nei reparti chirurgici».
Il Tribunale per i diritti del malato è un’iniziativa di Cittadinanzattiva, nata per tutelare e promuovere i diritti dei cittadini nell’ambito dei servizi sanitari e assistenziali. Si occupa di raccogliere informazioni e richieste, consulenza e aiuto al cittadino. Eppure, nonostante il protocollo con l’Asl di Taranto in cui veniva istituito dell’Osservatorio permanente dei cittadini nella sanità, firmato a novembre scorso, Cittadinanzattiva non ha una sede nell’ospedale come sancito dall’accordo. Un cittadino di Taranto non può avere aiuto immediato, deve telefonare agli sportelli per poter ricevere consulenza. «Noi nasciamo come centro di ascolto ospedaliero -sottolinea Stanzione- speriamo che almeno entro giugno si sani questa situazione oppure volenti o nolenti ci prenderemo la stanza».