TARANTO - «Frattura alla mandibola e trenta giorni di prognosi per l’appartenente al corpo di polizia penitenziaria che stamattina, presso la casa circondariale di Taranto, è stato proditoriamente aggredito da un detenuto ergastolano e recidivo. Sono tuttavia in corso ulteriori indagini diagnostiche e per questo il malcapitato servitore dello Stato è stato trasferito dal nosocomio tarantino al Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari)». Lo sottolinea Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria. "Le aggressioni ai danni della Polizia penitenziaria - aggiunge - proseguono senza soluzione di continuità, mostrandosi ancora in forte crescita».
«Apprezziamo la particolare sensibilità e attenzione sul tema del sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, ma servono - continua - provvedimenti tangibili e immediati che chiedono l’impegno del governo tutto». Secondo De Fazio, «è ormai il momento, d’introdurre uno specifico reato», ma c'è anche «un atto concreto che si può fare subito e che chiediamo a gran voce: il Ministero della Giustizia si costituisca parte civile nei procedimenti penali a carico degli autori delle aggressioni, cominciando dal caso di Taranto».