TARANTO - Sono stati scelti secondo i criteri che avrebbe considerato il giornalista Alessandro Leogrande nella composizione della sua opera, i cinque libri di giornalismo letterario che si contendono il premio che porta il suo nome. A dirlo è stata Orietta Limitone, presidente regionale dell’Associazione Presidi del libro, durante la conferenza stampa per la presentazione della serata conclusiva del premio Alessandro Leogrande 2023. I criteri di scelta sono: il rigore dell’analisi, l’empatia nei confronti dei protagonisti delle storie e l’attenzione verso gli ultimi. Insomma, manca poco, sabato 6 maggio alle 18 sapremo chi sarà il vincitore del concorso organizzato dall’Associazione Presidi del Libro e dal Comune di Taranto con il sostegno della Regione Puglia e Edison Next. Presentatore della serata il giornalista Giorgio Zanchini, conduttore di Rebus e Quante storie.
«Siamo alla settima edizione - ha detto Limitone - quindi possiamo dire che il premio ha raggiunto una sua maturità e si prepara ad accogliere anche un maggiore riscontro da parte di un pubblico che notiamo essere sempre più interessato».
Non si tratta solo di un evento, ma di un percorso. I finalisti dell’anno precedente hanno segnalato un libro d’inchiesta. Da qui è iniziato il percorso per i presidi del libro, che a novembre hanno posto all’attenzione dei 112 circoli di lettura distribuiti su tutto il territorio nazionale, i cinque titoli di giornalismo letterario d’inchiesta segnalati. Una volta letti, i circoli esprimono un voto. Il primo classificato si aggiudica un premio di 5mila euro, mentre agli altri autori viene consegnato un premio di mille euro. Ma non si ferma qui. Parallelamente parte il concorso negli istituti scolastici che premieranno il loro preferito con un montepremi di mille euro messo a disposizione dal Comune.
I cinque candidati di quest’anno sono: «Il cielo oltre le polveri» di Valentina Petrini, edito da Solferino libri, che gioca in casa, raccontando la bellezza e la maledizione della sua Taranto. Una narrazione che parte dalla storia dell’Ilva e si svolge intervistando i testimoni e i parenti delle vittime, interpellando professionisti e istituzioni, seguendo i dibattimenti in aula, interrogando il suo stesso passato. Petrini è candidata dalla vincitrice della passata edizione Stefania Maurizi. Secondo candidato «Viaggio nel mondo. Amazzonia» di Angelo Ferracuti con un reportage fotografico di Giovanni Marrozzini, edito da Mondatori, che fa sentire la bellezza di luoghi e popoli nonostante le minacce da compagnie petrolifere, fazendeiros deforestanti, gruppi paramilitari di estrema destra. Terzo libro in gara «Siamo tutti Greta» di Sara Moraca ed Elisa Palazzi, Edizioni Dedalo, che racconta le storie di chi sta subendo il cambiamento climatico in prima persona. «Pestaggio di Stato» di Nello Trocchia, edito da Laterza è il quarto libro finalista, che narra i fatti accaduti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile del 2020. Giorno in cui 283 agenti della polizia penitenziaria muniti di caschi e manganelli, alcuni a volto coperto, irrompono nel reparto Nilo del carcere. Un pestaggio che dura due ore. Il quinto libro «Romanzo di un naufragio» di Pablo Trincia, edito da Laterza, racconta il naufragio della Costa Concordia e racchiude centinaia di storie: storie di coraggio e di viltà, di vite spezzate e di imprevedibili nuovi inizi.
Obiettivo del premio è «la promozione della lettura -ha spiegato l’assessore alla cultura, Fabiano Marti. L’evento finale del Premio è previsto al teatro comunale Fusco, che si conferma centro culturale della città, per questo mi auguro che partecipino tanti tarantini».