TARANTO - «Acciaierie d’Italia ha comunicato alle organizzazioni sindacali che l’Acciaieria 1 dello stabilimento siderurgico di Taranto si fermerà al momento per 24 ore per mancanza di materie prime (ferroleghe e refrattario). A valle di questa fermata molto probabilmente potrebbero essere interessati altri impianti collegati». Lo rende noto Biagio Prisciano, segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto-Brindisi, riferendosi a una informativa da parte dell’azienda.
«La visione futura dello stabilimento con forni elettrici e impianti ad idrogeno non può prescindere da una reale e urgente ripartenza della produzione attuale. Il rischio che si fermi una parte dello stabilimento, paventato in queste ore da alcune sigle sindacali, deve essere scongiurato». Lo afferma Dario Iaia, componente della commissione parlamentare Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e coordinatore provinciale Fratelli d’Italia a Taranto. «Senza alcuna ipocrisia - aggiunge - un nuovo piano industriale è indispensabile per disporre così di nuove risorse economiche utilizzabili per la conversione green. Ma prima che questo accada, occorre evitare una crisi sociale, sempre più incombente».
La Fiom Cgil ha segnalato alla dirigenza di Acciaierie d’Italia la presenza, a causa della fermata temporanea dell’Acciaieria 1 di «un elevato numero di carri siluro pieni di ghisa (circa 15) da smaltire nella sola Acciaieria 2. Ci risulta inoltre che sia già stato comunicato ai lavoratori di esercizio dell’Acciaieria 1 che per il secondo e terzo turno sono esentati dal prestare la loro attività. Tale situazione ha determinato il fermo dell’Altoforno 4. Questo assetto impiantistico determina rischi a carico delle persone e dell’ambiente». Per l’organizzazione sindacale «è assolutamente palese che, in assenza della macchina a colare (impianto di solidificazione ghisa) che possa fungere da «valvola dl sicurezza» per la gestione degli squilibri tra la produzione di ghisa e il suo smaltimento e trasformazione nelle acciaierie, tale rischio rimane e non può essere fatto valere solo ed esclusivamente in caso di sciopero». Cosa accadrebbe, si chiede la Fiom, «se si verificasse contestualmente un fermo tecnico improvviso anche per I'Acciaieria 2 che attualmente conta su un unico convertitore a disposizione?». È stato quindi chiesto un incontro per «discutere delle misure di prevenzione e protezione da adottare». I sindacati hanno appreso che l’Acciaieria 1 tornerà in marcia domani mattina alle 7.