Il siderurgico
Ex Ilva, per domani convocato incontro al Mise tra azienda e sindacati
L’incontro, in modalità mista, sarà presieduto dal Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Lo si apprende da fonti sindacali
TARANTO - E’ arrivata la convocazione da parte del Mise per l’incontro sulla situazione dell’ex Ilva di Taranto per domani mattina 17 novembre. L’incontro, in modalità mista, sarà presieduto dal Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Lo si apprende da fonti sindacali. All’incontro sono stati convocati azienda, regioni Puglia, Liguria, Piemonte, Lombardia, sindacati, Confindustria Taranto, commissari di Ilva As, Invitalia e Ministero del Lavoro.
I delegati sindacali Fiom e Uilm di Acciaierie d’Italia e dell’appalto, con le categoria servizi, edili e trasporto, insieme ai lavoratori Ilva in AS, domani terranno dalle 11 un presidio dinanzi la portineria Imprese dello stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto in concomitanza con l’incontro sulla vertenza, convocato dal ministro Adolfo Urso, che si terrà a Roma. Da tre giorni è già in corso un presidio dell’Usb. La protesta riguarda in particolare la sospensione delle attività di 145 ditte dell’indotto decisa dall’azienda siderurgica.
«Sono maturi i tempi perché lo Stato diventi socio di maggioranza e faccia piazza pulita di manager che hanno ampiamente dimostrato la loro inadeguatezza, e che hanno contribuito ad affossare lo stabilimento e ad aggravare le sue condizioni. Ne è chiaro esempio l’atteggiamento della Morselli: di fronte alla richiesta del Governo Draghi di incrementare la produzione nel 2021, ha risposto fermando gli impianti e aumentando la cassa integrazione, oggi nonostante l'invito, rivolto dal Ministro Urso ad Acciaierie a tornare sui suoi passi, gli ordini continuano ad essere sospesi». Lo sottolinea Francesco Rizzo, coordinatore provinciale Usb di Taranto in merito alla vertenza ex Ilva. «L'amministratore delegato di Acciaierie - aggiunge - procede indisturbata nonostante le indicazioni e i numerosi appelli della politica. I suoi comportamenti dimostrano che questa gestione non è mirata né al rilancio della fabbrica, tanto meno alla tutela dei lavoratori e dell’ambiente, ma unicamente a rappresentare gli interessi economici della multinazionale». Se il governo, conclude Rizzo, «vuole aprire una discussione vera, deve farlo affrontando tutta la questione nella sua interezza e mettendo sul tavolo proposte e disponibilità a trovare soluzioni reali rispetto alle varie criticità dall’appalto ai lavoratori ex Ilva in As in cassa integrazione ormai da anni, per finire alla sicurezza sul lavoro e alla difesa dell’ambiente».