GROTTAGLIE - L’aeroporto Arlotta non decolla. Non da ora. L'ultima compagnia che lo ha rimesso in attività portando a Grottaglie tratte nazionali di interesse con voli «low cost» risale ai primi anni 2000. Poi lo scalo ha operato come aeroporto militare e di servizio per le imprese commerciali del settore aeronautico che gravitano con i loro stabilimenti intorno al sedime dell’Arlotta. E, nel frattempo, tranne per qualche episodico «charter» atterrato sulla sesta pista italiana per lunghezza e affidabilità, nulla più. Eppure Grottaglie è a tutti gli effetti un aeroporto. Certo la struttura del terminal così com’è oggi non sarebbe più in grado di accogliere i passeggeri. È ferma più o meno alla ristrutturazione operata negli anni 2000 e avrebbe bisogno di essere riportata al passo con la tecnologia attuale. Nulla di impossibile, ma sicuramente anche un’operazione che richiederebbe investimenti e settimane - per non dire mesi - di lavoro.
Ad accendere nuovamente i riflettori sull'aeroporto civile di Grottaglie, è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Renato Perrini che interviene dopo una dichiarazione del numero 2 di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile. Il quale, in una recente intervista, ha sostenuto di voler rilanciare lo scalo «Gino Lisa» di Foggia. «Ho letto con interesse l’intervista di Vasile - dice Perrini - da pugliese non posso che compiacermi per l’impegno portato avanti sull’aeroporto di Foggia, dove per la prossima estate si sta pensando di incentivare il turismo con nuovi voli. Da tarantino, non posso che essere dispiaciuto per il disinteresse che la Regione Puglia continua a mostrare nei confronti dell’aeroporto di Grottaglie».
«Anche il Tarantino - prosegue il consigliere regionale di Fratelli d’Italia -, ha bisogno di incentivare il turismo se non si vuole “condannare” il nostro territorio a essere solo quello che ospita aziende che inquinano e discariche di rifiuti».
«Del resto, perché ci fosse questo sviluppo turistico anche attraverso voli passeggeri era stato previsto un cospicuo finanziamento. Come Fratelli d’Italia - aggiunge ancora -, avvieremo opportuni accertamenti all’Enac e al Ministero delle Infrastrutture per fare chiarezza sul futuro dello scalo». «La mancanza di voli passeggeri, infatti, reca gravi danni economici al Tarantino, senza contare che lo scarso utilizzo, fa vivere l’aerostazione in stato di abbandono. Chiederemo al Ministro Giovannini se sia stata legalmente istituita, a nostra insaputa, una “Noflyzone ventennale” - conclude provocatoriamente Perrini -, sull’aeroporto di Taranto-Grottaglie da Aeroporti di Puglia ed Enac».
La replica di Aeroporti di Puglia, attraverso il suo ufficio stampa, non si è fatta attendere. «Grottaglie era e resta un aeroporto strategico (del resto in piena crisi del Kosovo, intorno al 2000, fu l’alternativa che salvò la Puglia in maniera eccellente dal blocco dei voli a causa dell’arretramento delle rotte sull’Adriatico, ndr). Ma è strategico per tutto il settore dell’aerospazio. Su Grottaglie, come indicato nelle linee guida del Piano Strategico, è previsto un intervento con un finanziamento da ben 50 milioni di euro. Saranno riammordernati i piazzali e le aree di rullaggio. Questo è il cuore di tutta l’attività industriale legata al settore dello spazioporto».
Perrini, sostenuto anche dal Comitato Pro-aeroporto, insiste sul mancato investimento legato ai voli passeggeri che incentiverebbe anche la crescita del turismo e fornirebbe un’alternativa ai bus per i pendolari che viaggiano sulle tratte per la Sicilia, per Roma e per il Nord Italia. Si attendono risposte.