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Mittal, Usb Taranto denuncia: «Operai si scoprono in cig dai badge disattivati»

 
Redazione online

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Foto Todaro

«Un atteggiamento squallido e irrispettoso da parte dell’azienda nei confronti della persone che operano all’interno dello stabilimento siderurgico»

Lunedì 22 Febbraio 2021, 18:54

TARANTO - «Un atteggiamento squallido e irrispettoso da parte dell’azienda nei confronti della persone che operano all’interno dello stabilimento siderurgico e che vanno tutelate dal punto di vista psicologico e da quello fisico». Così l’Usb di Taranto commenta il caso dei dipendenti dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal che hanno scoperto di essere stati collocati in cassa integrazione una volta raggiunta la portineria e apprendendo che il loro badge d’ingresso risultava disattivato.
«Ci rifiutiamo di credere - osserva il sindacato - che una multinazionale come ArcelorMittal, che oggi si trova a gestire la più grande acciaieria d’Europa, possa incorrere in errori o dimenticanze così grossolani, e quindi immaginiamo che dietro tutto ciò ci possa essere la volontà di cominciare, anche piuttosto bruscamente, ad abituare i lavoratori ad una nuova realtà».
L’Unione sindacale di base parla di un «gravissimo atteggiamento denigratorio ed offensivo nei confronti dei lavoratori che in alcuni casi, per raggiungere il posto di lavoro, partono da luoghi non vicinissimi come le province di Bari e Lecce, o addirittura dalla Calabria, e quindi sostengono spese per gli spostamenti. Un comportamento che determina ripercussioni psicologiche anche rilevanti e che, di conseguenza, potrebbe causarne delle altre di carattere sociale». L’Usb chiede «un tempestivo intervento da parte di rappresentanti istituzionali affinché venga garantito un controllo puntuale delle misure necessarie a contenere il diffondersi della pandemia». (

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