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La decisione
Redazione online
22 Febbraio 2021
foto Todaro
TARANTO - Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl hanno revocato lo sciopero del 24 febbraio prossimo dei lavoratori dello stabilimento siderurgico di Taranto, che era stato indetto il 10 febbraio scorso dopo la rottura del tavolo di discussione del nuovo piano industriale.
I sindacati, invocando «chiarezza sul futuro occupazionale, ambientale e industriale del gruppo ArcelorMittal», avevano sollecitato la convocazione di un incontro al Mise che si è poi tenuto venerdì scorso. Oggi i coordinamenti delle Rsu si sono riuniti per fare il punto della situazione e hanno deciso di sospendere momentaneamente lo sciopero in attesa della programmazione di nuovi incontri promessi dal Ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro per discutere dei «punti rivendicati dal sindacato».
Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl sollecitano un tavolo di confronto "che veda coinvolti tutti i soggetti interessati alla vertenza, a partire dai ministeri competenti e da Invitalia, che deve avere necessariamente un ruolo rilevante all’interno dei nuovi assetti societari, anche rispetto alla prospettiva industriale del sito di Taranto».
Proprio la presenza di Invitalia è ritenuta essenziale «per poter affrontare - ribadiscono i sindacati - tematiche importanti in merito al futuro dei lavoratori di Ilva in As, all’organico tecnologico, agli investimenti e alla situazione drammatica che vivono i lavoratori dell’appalto».
FERIE TRAMUTATE IN GIG, SCIOPERO il 1 MARZO - «Ancora una volta l’azienda unilateralmente ha comunicato ai preposti di trasformare tutte le richieste di ferie programmate dai lavoratori in Cig con causale Covid».
E’ quanto denunciano Fim, Fiom, Uilm e Usb in una lettera ad ArcelorMittal (Ufficio Relazioni industriali e Ufficio personale), annunciando 24 ore di sciopero per la giornata dell’1 marzo. La stessa situazione si era verificata il 5 febbraio scorso, ma «in merito a tale anomalia - spiegano i sindacati - e a un comunicato di sciopero (per il 12 febbraio, nei reparti Area energia, Trattamento acqua e Produzione gas, ndr), l’azienda aveva dichiarato che tali problemi erano frutto di una erronea comunicazione. Tale atteggiamento dimostra quanto sia inaffidabile il sistema di relazioni industriali». Una situazione che le sigle metalmeccaniche reputano «inaccettabile e in netto contrasto con le norme previste sugli ammortizzatori sociali».
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