Ambiente
Taranto, cattivi odori da discarica: tutti assolti, ma è polemica
Assolti gli imputati del processo sulla gestione della discarica Vergine, ma è polemica tra gli ambientalisti
Tutti assolti dalla Corte d’Appello di Taranto gli imputati del processo sulla gestione della discarica Vergine e sui cattivi odori diffusi nella zona orientale della provincia ionica, ma è polemica tra gli ambientalisti. Il collegio presieduto dal giudice Antonio Del Coco nei giorni scorsi ha assolto l’ex proprietario della discarica, Paolo Ciervo, accusato di getto pericoloso di cose e discarica abusiva di fanghi, il responsabile tecnico dell’impianto Pasquale Moretti (condannati a 2 anni e mezzo in primo grado) e l’imprenditore Mario Petrelli, che ha gestito la discarica per solo un mese, che rispondeva delle accuse di traffico illecito di rifiuti e violazione di sigilli (9 mesi in primo grado). I tre imputati furono rinviati a giudizio per la gestione di un impianto per rifiuti che si trova a circa tre chilometri da Lizzano, finito sotto sequestro nel 2014. "Restiamo in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza - sottolinea l’associazione AttivaLizzano, che presentò la denuncia alla magistratura - che hanno portato i giudici ad esprimere tale giudizio. Tuttavia, a chi suggerisce di cercare altrove la fonte della puzza e del conseguente inquinamento, proponiamo di riflettere su un dato oggettivo, inequivocabile e percepibile da tutti i cittadini». Dal sequestro «della discarica di sei anni fa - osserva l’associazione - il puzzolente acido solfidrico non ha più invaso le nostre strade, le nostre case, gli occhi e i polmoni con i conseguenti sintomi, mentre il depuratore, chiamato in causa come probabile fonte della puzza, ha continuato la sua attività».