Il siderurgico
Arcelor Mittal, scatta domani lo sciopero dei lavoratori. Melucci: «Serve accordo di programma»
Il sindaco: Bisogna superare la chiacchiera della massima produzione senza sacrifici
TARANTO - Domani, dalle ore 7, con l’avvio dello sciopero di 24 ore proclamato dai sindacati in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo ArcelorMittal, si terrà anche un presidio di lavoratori davanti alla direzione del siderurgico di Taranto. Lo annunciano Fim, Fiom e Uilm, spiegando che "saranno rispettate le misure di sicurezza previste dal Dpcm sull'emergenza Coronavirus, si manterrà la distanza di un metro e verranno indossate le mascherine». Lavoratori e sindacati protestano contro il nuovo piano industriale presentato da ArcelorMittal che prevede oltre 3mila esuberi e il mancato rientro in servizio dei 1.600 lavoratori rimasti in capo all’Ilva in As. Domani, dalle 10, è in programma anche l'incontro in videoconferenza con le organizzazioni sindacali e i commissari straordinari Ilva convocato dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, a cui parteciperanno anche i ministri Gualtieri e Catalfo.
LE PAROLE DI MELUCCI - «E' il momento di sedersi intorno a un tavolo tutti, a partire dalle parti sociali, per un accordo di programma, l’unico strumento amministrativo dal nostro punto di vista in grado di vincolare le responsabilità e gli obiettivi, di tutte le parti in campo». Lo afferma il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci in merito alla vicenda dell’ex Ilva.
«E' prevedibile - aggiunge - che questo accordo di programma possa avere anche una durata pluriennale attraverso una presenza stabile del governo all’interno dell’organigramma aziendale e che serva ad associare altri operatori io spero di caratura nazionale e non più con il coinvolgimento di una multinazionale».
Secondo il primo cittadino, «è arrivato il momento di superare la chiacchiera» che «si può fare la massima produzione, esuberi zero e diversificazione senza nessun sacrificio. Bisogna raccontare alle persone che ci si impegna con un accordo di programma - ribadisce - per fermare le fonti inquinanti e prendersi in carico i lavoratori in esubero nella riconversione, altrimenti si prende in giro una città intera».
FURLAN: È UNA VERGOGNA - Sull'ex Ilva «sono stati fatti errori macroscopici sia da governi sia da ArcelorMIttal, siamo all’anno zero. Quello che è successo negli ultimi due anni è veramente una vergogna. E’ un esempio classico di come non si deve fare politica industriale nel Paese». Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ospite di Class Cnbc, alla vigilia dell’incontro con i sindacati convocato dal Mise. "Domani vogliamo avere parole chiare», sapere «se gli impegni si mantengono, se il governo ha un progetto industriale e se questa impresa vuole andare via o restare in modo serio», ha detto Furlan, richiamando l’accordo sottoscritto a settembre 2018.
IL COMMENTO DEL PD PUGLIA - Il viceministro dell’Economia Antonio Misiani ha partecipato alla riunione della segreteria del PD Puglia per discutere della vicenda dell’ex ILVA, alla luce della nuova proposta di ArcelorMittal presentata nei giorni scorsi al Governo che prevede per lo stabilimento di Taranto, tra nuovi esuberi e mancati reintegri, circa 5000 occupati in meno. Tale piano - è detto in una nota del Pd di Puglia - si accompagna alla assenza di impegni concreti e misurabili, sia nella tempistica che nella disponibilità di risorse, relativamente agli investimenti per l’ammodernamento impiantistico e l'ambientalizzazione dello stabilimento.
«Siamo alla vigilia del bivio finale di una vicenda - sostengono i Dem - che si è protratta per troppo tempo ormai: per questo il PD Puglia sostiene convintamente l’impegno del Governo nazionale a rivendicare con forza, da parte di ArcelorMittal, il rispetto degli accordi sottoscritti nei mesi scorsi e frutto di una lunga fase di confronto anche le organizzazioni sindacali. Un lavoro che ha anche evidenziato la sostenibilità di una diversificazione produttiva che, previa una valutazione preventiva sull'impatto ambientale e sanitario, tenga conto delle mutate condizioni industriali e di compatibilità ambientale e che possa finalmente garantire la sostanziale riduzione dell’impatto inquinante, impegno questo recentemente confermato dallo stesso Governo nazionale e nelle ultime ore autorevolmente dal Vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans».
«Nel contempo, il PD Puglia .- conclude la nota - chiede al Governo nazionale di avviare una nuova fase nella gestione delle ingenti risorse assegnate alla città di Taranto per le bonifiche ambientali e per un nuovo sviluppo della città. In questi ambiti, non sono più tollerabili responsabilità e procedure che, anziché agevolare, sembrano rallentare il pieno utilizzo di tali risorse, frenando sia la realizzazione delle opere previste che la stessa diversificazione produttiva ed occupazionale dell’area ed il suo risanamento ambientale».