TARANTO - «Sa qual è la vera novità del Contratto di sviluppo per Taranto? Abbiamo dato il via libera ad interventi per i quali c’è già uno stato di progettazione piuttosto avanzato e che avranno un fattore moltiplicatore notevole dal punto di vista culturale ed economico». Firmato Mario Turco, tarantino, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla Programmazione economica e agli Investimenti. Che concede un’intervista alla Gazzetta il giorno dopo la conclusione del Tavolo sul Cis tenutosi a Roma alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte e del ministro per il Sud, Peppe Provenzano.
Sottosegretario Turco, tra gli interventi ammessi c’è quello per la realizzazione di un Acquario sul mar Piccolo. Sarà localizzato nell’area degli ex Cantiere Tosi?
«Sì, proprio così. Quest’intervento era già previsto nel decreto Cantiere Taranto, poi per diverse ragioni una serie di misure le stiamo trasferendo nel Contratto di sviluppo. Faremo ricorso a dei finanziamenti Fsc 2014 - 2020 per un importo di 50 milioni di euro. Il sito più naturale, in effetti, è quella dei Cantieri Tosi così riqualificheremo un’area unica al mondo che è quella del mar Piccolo. Seguiremo il modello dell’Acquario di Genova che richiama turisti da tutto il mondo e iniziamo, in questo modo, a lavorare in prospettiva per i Giochi del Mediterraneo 2026».
Ora, le cifre.
«Abbiamo messo in campo ulteriori 233 milioni per dare forma a progetti attivabili e con un forte fattore moltiplicatore. Basti pensare, su tutti, ai 35 milioni di euro per la reindustrializzazione dell’ex yard della Belleli per il quale è pervenuta la manifestazione di interesse del Gruppo Ferretti. Si tratta di iniziative imprenditoriali che possono, anzi devono, creare nuovi posti di lavoro».
In questo caso, quanti nuovi occupati potrebbero esserci?
«Almeno 400, ma ci sono già altre iniziative di reindustrializzazione su ulteriori aree che potrebbero creare nuovi posti di lavoro».
I soldi per la riqualificazione dei tre palazzi storici, nonostante il cambio della fonte di finanziamento, sembrano destinati ad aumentare. Conferma?
«Facciamo chiarezza. Il Cis ha deliberato 18 interventi per la Città Vecchia di Taranto, di cui tre legati al recupero dei palazzi storici (Troilo, Carducci e Garibaldi - Novelune). Che sono stati riprogrammati visto che le risorse stanziate oltre dieci anni fa, rendevano irrealizzabili quei progetti. Per questa ragione, facendo ricorso ai fondi della delibera Cipe n. 10 del 2018, non solo abbiamo finanziato nuovi 15 interventi per la riqualificazione della Città Vecchia, ma abbiamo anche aggiunto ai tre edifici storici ulteriori 7,5 milioni (rispetto ai 7,8 iniziali) per consentire all’Amministrazione comunale di poter finalmente avere le risorse sufficienti».
Lei ha pubblicamente parlato di progetti irrealizzabili. A cosa si riferisce?
«A quelle opere problematiche per motivi di ordine sociale o per insufficienza delle risorse. Penso alla demolizione delle case parcheggio e alla realizzazione della foresta urbana al quartiere Tamburi».
Non si faranno?
«Al momento non c’è la progettazione esecutive e le risorse sono insufficienti. Sono disponibile a individuare con il Comune delle alternative per raggiungere gli stessi obiettivi, ma in tempi decisamente più rapidi».